È morto George Blake, agente segreto britannico che spiava per la Russia
Era stato uno degli agenti doppi più noti della Guerra Fredda, e uno dei più dannosi per l'intelligence del Regno Unito
È morto George Blake, noto agente doppio del MI6 (servizio segreto per l’estero del Regno Unito) che durante gli anni Cinquanta passò molte informazioni riservate all’Unione Sovietica, rivelando ai russi l’identità di centinaia di spie occidentali che operavano in Europa orientale. Blake divenne uno degli agenti segreti più noti di quegli anni, perché fece danni enormi alle operazioni di intelligence britanniche all’estero, mostrando la capacità del KGB – i temuti servizi segreti sovietici – di penetrare lo stato britannico. Blake è morto a 98 anni, in Russia.
Blake era nato a Rotterdam, nei Paesi Bassi, l’11 novembre 1922, da madre olandese e padre ebreo spagnolo, che era stato naturalizzato britannico e aveva combattuto con il Regno Unito durante la Prima guerra mondiale. Durante la Seconda guerra mondiale, Blake fece parte della resistenza olandese prima di spostarsi a Gibilterra e nel 1944 gli fu chiesto di unirsi ai servizi segreti britannici. Negli anni successivi operò per un periodo nella città tedesca di Amburgo, studiò russo all’Università di Cambridge, e nel 1948 fu mandato a Seul, in Corea del Sud, per raccogliere informazioni sui regimi comunisti di Corea del Nord, Cina e Unione Sovietica. Fu catturato dai nordcoreani durante la guerra di Corea, nel 1950, e iniziò ad avvicinarsi alle idee comuniste durante il periodo di prigionia.
Blake fu scoperto a collaborare con il governo russo nel 1961, quando un agente segreto polacco, Michael Goleniewski, disertò e raccontò all’intelligence britannica moltissimi segreti su quella sovietica, tra cui anche il doppiogiochismo di Blake.
Blake fu condannato a 42 anni di carcere da un tribunale di Londra. Nel 1966, però, riuscì a evadere di prigione con l’aiuto di altri detenuti e di due attivisti pacifisti e fu fatto uscire dal Regno Unito nascosto in un camper. Riuscì ad attraversare un pezzo di Europa senza essere scoperto, fino ad arrivare a Berlino est. Passò il resto della sua vita in Unione Sovietica (poi Russia), dove nel 2007 ricevette una medaglia dal presidente Vladimir Putin per i servizi svolti, e dove fu celebrato come un eroe.
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In un’intervista con BBC del 1990, Blake disse che durante la Guerra fredda, a causa della sua attività di spionaggio per l’Unione Sovietica, era saltata la copertura di circa 500 agenti segreti occidentali. In un’altra intervista a Reuters del 1991 disse di credere nel sistema del comunismo: «Ho pensato che potesse realizzarsi, e ho fatto il possibile per renderlo possibile, per costruire una società di quel tipo. Non si è dimostrato possibile. Ma penso che sia un’idea nobile e penso che l’umanità tornerà a considerarla». Nel 2012 Blake disse, riferendosi alla sua vita in Russia: «Questi sono stati gli anni più belli della mia vita, e i più tranquilli».