Trump ha graziato Paul Manafort, Roger Stone e Charles Kushner
Insieme ad altre 23 persone condannate per vari crimini, mostrando di nuovo di voler usare il suo potere per aiutare alleati e amici
Il presidente statunitense Donald Trump ha concesso la grazia ad altre 26 persone condannate per vari crimini e ridotto la pena a cinque, sulla scia dei provvedimenti molto contestati già annunciati martedì. Tra le ultime persone graziate da Trump, ci sono di nuovo molti suoi ex collaboratori e alleati: i tre nomi più grossi sono quelli di Charles Kushner, padre di Jared Kushner, suo genero e attuale consigliere; Paul Manafort, capo della sua campagna elettorale nel 2016; e Roger Stone, suo amico e consigliere di vecchia data.
Come già successo in passato, Trump è stato accusato di usare il suo potere in maniera aggressiva per aggirare le sentenze dei tribunali e concedere atti di clemenza a persone a lui legate: degli ultimi 65 atti di questo tipo, 60 sono stati rivolti a persone che avevano legami personali con Trump o lo avevano aiutato politicamente, ha detto Jack Goldsmith, docente dell’Università di Harvard. Ci si aspetta che Trump ricorra di nuovo alla grazia prima della fine del suo mandato.
A provocare parecchie critiche, soprattutto nel Partito Democratico, sono state in particolare le grazie concesse a Manafort e Stone, due suoi ex consiglieri che erano stati condannati nell’ambito dell’indagine del procuratore speciale Robert Mueller sulle interferenze russe nella campagna elettorale presidenziale americana del 2016. Manafort era stato condannato nel 2018 per reati finanziari e per avere ostacolato le indagini; Stone, a cui Trump aveva già ridotto la pena, era stato condannato alla fine del 2019 per diversi reati, tra cui intralcio alla giustizia, falsa testimonianza e per avere fatto da tramite tra il comitato elettorale di Trump, gli hacker russi e Wikileaks.
Con questi due atti di clemenza, Trump ha proseguito la sua attività di smantellamento dei risultati dell’inchiesta guidata da Mueller sulle interferenze russe. In passato aveva già concesso provvedimenti simili ad altri suoi ex collaboratori coinvolti nell’inchiesta, come Michael Flynn, suo ex consigliere per la sicurezza nazionale, condannato tra le altre cose per avere mentito all’FBI.
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Tra le persone destinatarie della grazia o della riduzione di pena, c’è anche Margaret Hunter, ex moglie di Duncan Hunter, ex parlamentare Repubblicano della California: entrambi si erano dichiarati colpevoli di avere usato fondi della campagna elettorale per spese personali (Hunter era stato già graziato martedì). La grazia a Kushner, invece, era largamente attesa. Kushner era stato condannato nel 2004 per avere mentito alle autorità federali e per reati finanziari, tra cui evasione fiscale.
Martedì Trump aveva concesso la grazia a 15 persone e ridotto la pena ad altre cinque: tra le persone graziate, ce n’erano due che si erano dichiarate colpevoli durante l’inchiesta di Mueller – George Papadopoulos e Alex van der Zwaan, rispettivamente consigliere per la politica estera della campagna elettorale di Trump del 2016 e avvocato olandese che lavorò con Paul Manafort – e quattro che facevano parte della compagnia militare privata Blackwater, e che erano state condannate per l’uccisione di civili durante la guerra in Iraq, nel 2007.
Altri presidenti avevano usato la grazia per aiutare persone a loro vicine, per esempio Bill Clinton graziò il suo fratellastro condannato per possesso e spaccio di cocaina, ma nessuno l’aveva mai fatto con la stessa costanza di Trump.