Un regalo di Natale al giorno: -2
Una donazione a una causa che vi sta a cuore, perché lo sapete come siamo tutti a Natale
Ogni anno, quando arriva dicembre, ci spremiamo le meningi per dare una mano a chi è a corto di idee sui regali. Quest’anno abbiamo selezionato esempi molto belli di grandi classici natalizi: per un mese, fino al 24 dicembre, ve ne suggeriamo uno al giorno, che si possa acquistare facilmente online e senza aspettare troppo. Magari può funzionare per qualcuno che conoscete. Altrimenti ci riproviamo il giorno dopo.
Come ogni anno, uno dei regali che consigliamo di fare quando mancano pochi giorni a Natale è una donazione. Infatti, se siete arrivati a questo punto con dei regali ancora da fare, forse è perché non avete avuto idee particolarmente convincenti e siete in cerca di qualcosa che vi motivi davvero. Quest’anno in particolare, molte persone si chiedono se abbia senso spendere soldi in regali non necessari mentre tante persone sono in difficoltà per varie ragioni legate alla pandemia. Al tempo stesso molte organizzazioni e associazioni che si occupano di questioni sociali o di difesa dell’ambiente hanno ricevuto meno donazioni del solito perché gran parte della beneficenza è stata – comprensibilmente – attratta da raccolte fondi per la ricerca medica o per finanziare l’acquisto di ambulanze, o altre cose utili agli ospedali.
Abbiamo fatto una selezione di organizzazioni a cui abbiamo donato in passato o che ci piacerebbe sostenere, ma ce ne sono tantissime altre che vi consigliamo di andare a cercare se in questo articolo non trovate le cause che vi stanno più a cuore (o che stanno a cuore alla persona a cui volete fare il regalo). Alcune danno in cambio un biglietto (cartaceo o digitale) che si può imbustare e mettere sotto l’albero (o spedire).
Medici Senza Frontiere. Da più di 45 anni si occupa di assistenza medica in zone di emergenza in tutto il mondo: è attiva in 70 paesi con 45mila operatori. In Italia si occupano di fornire cure a migranti e lavoratori stagionali e nella periferia di Roma hanno da poco avviato un progetto in sostegno delle famiglie più vulnerabili che si sono trovate ad affrontare l’emergenza sanitaria di quest’anno. Nel mondo, continuano a portare avanti soprattutto progetti in Yemen e in diversi stati africani con sistemi sanitari fragili. Da qui potete fare una donazione, singola, mensile o annuale, scegliendo voi quanto dare. Oppure qui potete donare e mandare un biglietto natalizio digitale animato alla persona per cui volete fare la donazione.
Organizzazioni che si occupano di soccorso dei migranti in mare. Per esempio Sea Watch, che è una ong tedesca nata nel 2014. In questo momento i progetti attivi sono quelli della nave Sea Watch 3 e del Moonbird, un piccolo aereo che sorvola il tratto di mare fra Italia e Libia alla ricerca di imbarcazioni in difficoltà. Sea Watch dice di avere contribuito al soccorso in mare di 35mila persone. Qui si può fare una donazione singola o periodica.
C’è anche ProActiva Open Arms, l’ong spagnola della nave Open Arms, che dopo alcuni mesi di fermo è tornata in mare ad agosto. Nei mesi della pandemia, Open Arms si è impegnata ad assistere i lavoratori stagionali nella raccolta della frutta e persone in situazioni di vulnerabilità che risultavano positive al coronavirus. Si può fare una donazione a questa pagina.
Altre organizzazioni che si occupano di migranti. Per le persone migranti il viaggio attraverso il Mediterraneo è solo una di tante difficoltà, e ci sono organizzazioni che si occupano anche di quelle che vengono prima o dopo. Tra le altre, One Happy Family, un centro che si trova sull’isola greca di Lesbo, dove sono costretti a fermarsi, in condizioni molto difficili, tantissimi migranti diretti verso l’Europa: cerca di «colmare i buchi creati dagli aiuti umanitari insufficienti e dalla mancanza di intervento da parte del governo». All’interno del centro sono organizzati corsi e laboratori, si fa attività fisica e viene fornito aiuto psicologico. Si può fare una donazione partendo da qui.
In Italia invece ci sono molte organizzazioni che sostengono le persone migranti a inserirsi nella società o le aiutano a difendere i propri diritti. Ad esempio a Milano c’è il Naga, un’associazione laica di volontariato che garantisce «assistenza sanitaria, legale e sociale gratuita a cittadini stranieri irregolari e non, a rom, sinti, richiedenti asilo, rifugiati e vittime della tortura». Il 99 per cento delle persone che ci lavorano sono volontarie e il 29 per cento dei fondi usati proviene da donazioni private. Qui se ne può fare una.
Women on waves. È un’associazione che si occupa di prevenire i rischi degli aborti clandestini nei paesi dove le leggi che regolano l’interruzione volontaria di gravidanza sono più restrittive, rendendo l’aborto farmacologico più accessibile e facendo informazione e assistenza alle donne che vogliono abortire. Tra le attività che hanno portato avanti negli anni, quelle che hanno ricevuto più attenzione mediatica sono quelle in cui gli aborti farmacologici vengono praticati a bordo di una nave in mare aperto per aiutare le donne a sfuggire alla giurisdizione di certi paesi in cui è illegale, per esempio in Messico. Si può fare una donazione qui.
Sea Sheperd Italia Onlus. Sea Sheperd è un movimento internazionale per la conservazione degli oceani. I suoi progetti hanno l’obiettivo di fermare la distruzione dell’habitat naturale e le uccisioni delle specie selvatiche negli oceani e nei mari, dalla Sicilia alla Tanzania. Si può donare qui.
– Leggi anche: La vita dei difensori di balene di Sea Sheperd
Coordown. È un’associazione che si occupa di creare una rete tra associazioni italiane che si occupano di favorire l’inclusione sociale delle persone con la sindrome di Down. Ogni anno, l’11 ottobre, per la giornata internazionale dedicata alla sindrome, organizzano campagne di raccolta fondi offrendo cioccolata nelle piazze, ma quest’anno hanno potuto fare molto poco a causa delle restrizioni dovute alla pandemia. Chi vuole fare una donazione per sostenere il lavoro di Coordown e delle associazioni che ne fanno parte, può andare qui.
D.i.Re (Donne in rete contro la violenza). È un progetto che riunisce più di 100 centri antiviolenza indipendenti in tutta Italia e che affronta il tema della violenza di genere con servizi che vanno dall’accoglienza telefonica, ai colloqui personali e all’ospitalità in case rifugio. Durante il lockdown, in molti paesi del mondo tra cui l’Italia è stato registrato un aumento delle telefonate ai numeri verdi di emergenza per donne vittime di violenza domestica. In Italia però i fondi faticano ad arrivare nei centri e le attività di queste strutture è spesso basata sul lavoro volontario. Ne avevamo parlato qui. Per fare una donazione a D.i.Re si può andare qui.
Casa Filippide. Un redattore ha recentemente conosciuto il progetto di Casa Filippide, un centro socioeducativo (ma non solo) per minori e adolescenti con disabilità a Cassina de’ Pecchi, in provincia di Milano. È stato creato da un gruppo di genitori che desiderava dare ai propri figli un luogo dove poter socializzare e fare sport, e che fosse all’occorrenza una valida alternativa alla scuola. Si organizzano laboratori educativi, gite, allenamenti di nuoto e atletica. Le donazioni si possono fare a questa pagina e i soldi raccolti verranno utilizzati per acquistare la struttura in cui sono ospitate le attività dell’associazione.
Ristretti Orizzonti e Antigone. È una rivista cartacea che si occupa di notizie e approfondimenti sulle carceri italiane e sui problemi legati al reinserimento in società delle persone dopo un periodo di detenzione: regalare un abbonamento alla rivista contribuisce a impegnare le persone detenute in un progetto di comunicazione e informazione, favorendo il loro reinserimento. I numeri della rivista si possono consultare anche online: sul sito di Ristretti ci sono anche una rassegna stampa su tutto ciò che riguarda il sistema penitenziario e giudiziario, e una preziosa banca dati.
In alternativa, della tutela dei diritti dei carcerati si occupa anche l’Associazione Antigone, che tra le altre cose promuove l’abolizione dell’ergastolo, monitora le condizioni di vita dei detenuti e il sovraffollamento delle carceri, fornisce assistenza legale e medica ai detenuti in alcuni penitenziari e ogni anno fa un’indagine sulle condizioni di vita nelle carceri italiane: qui è spiegato come fare una donazione.
WWF. Il WWF non ha bisogno di presentazioni e probabilmente non serve nemmeno segnalare che permette di “adottare” (o regalare l’adozione a) una specie in via di estinzione. Funziona così: si sceglie la specie che si vuole adottare — ci sono tigri, koala, oranghi, tartarughe e ovviamente panda— e poi si seleziona un “kit” tra quelli proposti a vari prezzi. Per esempio se si sceglie di aiutare gli oranghi, si può fare una donazione di 30 euro e ricevere il kit digitale con il certificato di adozione via email, oppure 125 euro per avere il kit che include tre peluche. Ovviamente facendo la donazione oggi i peluche non arrivano in tempo per Natale, ma l’importante è altro.