La Commissione Europea ha autorizzato il vaccino Pfizer-BioNTech
Poche ore dopo una raccomandazione in tal senso da parte dell'EMA, l'Agenzia europea del farmaco
La Commissione Europea ha autorizzato la distribuzione e la somministrazione del vaccino contro il coronavirus sviluppato da Pfizer e BioNTech, già utilizzato da qualche settimana negli Stati Uniti e nel Regno Unito. L’autorizzazione, annunciata dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, è arrivata dopo che nel pomeriggio l’Agenzia europea per i medicinali (EMA), l’agenzia dell’Unione Europea per la valutazione dei farmaci, l’aveva raccomandata alla Commissione Europea.
Today we add an important chapter to a European success story, by making available the 1st #COVID19 vaccine for Europeans.
More will come.
It will be available to all EU countries at the same time, on the same conditions #EUvaccinationdays https://t.co/4Xa17PQkMv
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) December 21, 2020
La decisione di EMA era data per scontata da quando l’agenzia aveva deciso di anticipare la riunione per valutare il vaccino sviluppato da Pfizer e BioNTech, originariamente prevista per il 29 dicembre. E la Commissione Europea aveva già anticipato che in caso di raccomandazione positiva avrebbe autorizzato il vaccino in tempi rapidi, in modo da avviare la somministrazione di massa in tutta l’Unione Europea fra il 27 e il 29 dicembre.
La raccomandazione dell’EMA era stata data formalmente dalla Commissione per l’utilizzo dei farmaci sull’uomo (CHMP), composta da 27 membri, uno per ogni stato dell’Unione. Il presidente della Commissione è il tedesco Harald Enzmann, mentre il rappresentante italiano si chiama Armando Genazzani ed è capo del dipartimento del farmaco dell’Università del Piemonte Orientale. Di fatto, quindi, l’Unione Europea ha compresso in un giorno solo tre passaggi che di solito necessitano di diversi mesi.
In linea generale, prima di essere impiegato sulla popolazione, un farmaco deve ricevere una serie di autorizzazioni da parte delle autorità di controllo. Nell’Unione Europea questo compito spetta ad EMA. In base a una clausola nei trattati decisa nel 2001, ciascuno stato può decidere di approvare l’utilizzo di un farmaco o un vaccino in caso di emergenza. Per quanto riguarda il vaccino contro il coronavirus la clausola è stata utilizzata soltanto dal Regno Unito, che fra l’altro a meno di grosse sorprese lascerà del tutto l’Unione Europea il 31 dicembre 2020. Tutti gli altri stati hanno preso la decisione simbolica e politica di attendere l’autorizzazione di EMA.
– Leggi anche: Come il Regno Unito ha fatto prima sul vaccino contro il coronavirus
Prima ancora che EMA autorizzasse il vaccino di Pfizer e BioNTech, la Commissione Europea aveva anticipato che il 27, 28 e 29 dicembre in tutta Europa si sarebbero tenuti i “giorni del vaccino”, in cui idealmente tutti gli stati dell’Unione dovrebbero avviare la campagna vaccinale, almeno in maniera simbolica. In tutto l’Unione Europea ha prenotato circa 300 milioni di dosi del vaccino sviluppato da Pfizer e BioNTech, ma non è chiaro quante di queste saranno disponibili nelle prime settimane della campagna.
Germania e Francia sembrano i due paesi più pronti per partire subito con le vaccinazioni: entrambi inizieranno il 27. Altri paesi sembrano più indietro nei preparativi. Il ministro federale della Sanità belga, per esempio, ha parlato di una quota «simbolica» da 10mila dosi che dovrebbe arrivare entro fine dicembre, mentre nei Paesi Bassi la campagna vera e propria dovrebbe iniziare soltanto a gennaio inoltrato. Anche in Italia si ritiene che la vera campagna di somministrazione di massa possa partire soltanto a metà gennaio, come annunciato nei giorni scorsi dal commissario straordinario Domenico Arcuri.