La Commissione Europea ha approvato la fusione tra FCA e PSA
La Commissione Europea ha approvato la fusione dei gruppi automobilistici FCA, proprietario di Fiat e Chrysler, e PSA, che controlla Peugeot, Citroën e Opel. L’approvazione è però subordinata al rispetto di una serie di impegni che la Commissione, che lo scorso giugno aveva aperto un’indagine sulla fusione, ha chiesto alle società.
L’indagine era nata dalla preoccupazione che la fusione potesse ridurre la concorrenza nel mercato dei veicoli commerciali leggeri (i furgoni) in 14 stati membri dell’Unione Europea e nel Regno Unito. La Commissione aveva sottolineato che sia FCA che PSA erano già leader di mercato nel settore dei furgoni commerciali in diversi paesi europei, e la loro fusione avrebbe comportato l’eliminazione di un diretto concorrente.
La vicepresidente della Commissione Europea Margrethe Vestager, Commissaria europea alla Concorrenza, lunedì ha detto che «l’accesso a un mercato competitivo per i piccoli furgoni commerciali è importante per molti lavoratori autonomi e piccole e medie imprese in tutta Europa. Possiamo approvare la fusione di Fiat Chrysler e Peugeot SA perché i loro impegni faciliteranno l’ingresso e l’espansione nel mercato dei piccoli furgoni commerciali. Negli altri mercati in cui sono attualmente attive le due case automobilistiche, la concorrenza rimarrà vivace dopo la fusione».
Per rispondere alle preoccupazioni della Commissione, FCA e PSA hanno offerto alcuni rimedi per favorire la concorrenza: l’estensione di un accordo di cooperazione, attualmente già in vigore tra PSA e Toyota, che consentirà a Toyota di competere efficacemente con la nuova società frutto della fusione, e una modifica degli accordi di “riparazione e manutenzione” per autovetture e veicoli commerciali leggeri in vigore tra PSA, FCA e le loro reti di riparatori, che faciliterà l’accesso ai concorrenti a quelle stesse reti.
La fusione tra i due gruppi, che era stata annunciata ufficialmente nel dicembre del 2019, creerà il quarto più grande gruppo automobilistico al mondo, che si chiamerà Stellantis, dopo Volkswagen, Toyota e il gruppo formato da Renault, Nissan e Mitsubishi.