Il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha accusato la Russia di essere dietro al grande attacco informatico contro il governo statunitense
Il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha accusato la Russia di essere dietro al grande attacco informatico subito dal governo degli Stati Uniti negli ultimi mesi, descritto dai giornali americani come uno dei più gravi di sempre. Venerdì, in un’intervista alla radio, Pompeo ha detto: «Possiamo dire abbastanza chiaramente che sono stati i russi a condurre questa iniziativa». Già varie fonti anonime dei giornali nel governo americano avevano detto che un’agenzia di spionaggio russa era sospettata di essere dietro all’attacco.
L’attacco – che ha colpito diverse agenzie del governo federale tra cui il dipartimento dell’Energia, che è responsabile della gestione delle armi nucleari, il Pentagono e i dipartimenti del Tesoro e del Commercio – dovrebbe essere iniziato almeno a marzo secondo la Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (CISA), l’agenzia del Dipartimento di Sicurezza Nazionale che si occupa di sicurezza informatica, ma non è ancora chiaro in che modo gli hacker siano riusciti a penetrare nei sistemi governativi, né quali fossero gli obiettivi dell’attacco. È stato condotto passando per software prodotti dall’azienda americana SolarWinds. Sono state colpite anche aziende e organizzazioni di altri paesi che usavano questi software.
Pompeo non ha dato dettagli sull’accusa: ha detto che stanno continuando le indagini sull’attacco e che probabilmente molte delle informazioni in merito non saranno diffuse per ragioni di sicurezza. Ha però detto che la Russia ha cercato di «danneggiare lo stile di vita» degli americani. La Russia aveva già negato ogni tipo di coinvolgimento, dicendo che «la Russia non conduce attacchi informatici».