I dati sul coronavirus di oggi, sabato 19 dicembre
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 16.308 nuovi casi positivi da coronavirus e 553 morti a causa della COVID-19, la malattia causata dal virus.
I ricoverati attualmente sono 28.148 (440 in meno rispetto a ieri), di cui 2.784 nei reparti di terapia intensiva (35 in meno di ieri) e 25.364 negli altri reparti (405 in meno di ieri). Sono stati analizzati in tutto 176.185 tamponi. È risultato positivo il 9,3 per cento dei tamponi di cui è stato comunicato il referto. Ieri i contagi registrati erano stati 17.992 e i morti 674.
La regione con più casi è stata il Veneto (3.834). Seguono Lombardia (1.944), Emilia-Romagna (1.641), Lazio (1.410) e Puglia (1.382).
Le principali notizie di oggi:
• Nella notte è stato pubblicato il testo del decreto che contiene ulteriori misure restrittive per il periodo tra il 24 dicembre e il 6 gennaio. La novità più importante è una deroga che permette in tutti questi giorni di spostarsi in un massimo di due persone – con eventuali minori di 14 anni e persone disabili o non autosufficienti al seguito, senza limitazioni di numero – per far visita a una casa di amici o parenti, tra le 5 di mattina e le 22 di sera e all’interno della propria regione. Ma la presentazione del presidente del Consiglio Giuseppe Conte è stata poco chiara, ed è poco chiaro su diversi aspetti, principalmente su cosa si intenda per una casa sola, e se il decreto valga anche come limitazione per gli ospiti che si possono ricevere in casa. Al momento il governo non ha pubblicato le FAQ con cui dovrebbe spiegare meglio. Tutto quello che sappiamo e non sappiamo è spiegato qui.
• L’altra eccezione prevista dal decreto di ieri è che nei giorni feriali ci si possa spostare senza bisogno di giustificazioni fuori dai comuni con meno di 5.000 abitanti, per un raggio di 30 km, ma non per raggiungere un capoluogo di provincia. Normalmente, nei giorni feriali gli spostamenti tra comuni sono vietati: a meno che non siano quelli che rientrano nella deroga del punto sopra, cioè diretti a una casa privata entro i confini regionali. Se vi sembra complicato, il problema non siete voi. Di nuovo, qui c’è qualche spiegazione in più.
• Il resto del decreto prevede che tutta l’Italia passi alternatamente da zona rossa ad arancione, nel periodo delle feste. Nei giorni gialli, il 21, 22 e 23 dicembre, come regolato dal DPCM del 3 dicembre, non ci si potrà spostare tra regioni diverse, salvo per le necessità di lavoro, salute o necessità o rientro nella residenza o domicilio. I giorni rossi saranno il 24, 25, 26, 27 e 31 dicembre, e 1, 2, 3, 5 e 6 gennaio. In questi giorni tutti gli spostamenti dovranno avvenire solo per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. Sono però permessi, entro i confini regionali, gli spostamenti che rientrano nella deroga descritta sopra, quella sulle visite a amici o parenti. Saranno chiusi sia bar e ristoranti che i negozi. I giorni arancioni saranno il 28, 29, 30 dicembre, e il 4 gennaio: ci si potrà spostare liberamente nel proprio comune, ma non fuori (a meno che per le due deroghe descritte sopra, piccoli comuni e spostamenti verso una casa privata). I negozi rimarranno aperti, i bar e i ristoranti chiusi.
• Da domani scadono le ordinanze che avevano portato in zona arancione la Campania, la Toscana, la Valle d’Aosta e la provincia di Bolzano. Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha già confermato che da domani la Toscana sarà zona gialla. Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca invece ha firmato un’ordinanza regionale che prolunga la zona arancione dal 20 al 23 dicembre. In Abruzzo, l’altra regione arancione, l’ordinanza scadrà il 26 dicembre: il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, che già si era scontrato con il governo dopo aver deciso in autonomia il passaggio da zona rossa ad arancione della sua regione, ha criticato il governo per non aver anticipato la fine del periodo in zona arancione, creando una finestra di quattro giorni di zona gialla. Ha chiesto al governo che almeno intervenga per concederne uno, il 23 dicembre.