La diffusione delle auto elettriche passa anche dal leasing
Come dimostra la strategia di Banca Ifis, che negli ultimi due anni si è occupata di quasi il 40 per cento di tutte le auto elettriche acquistate in leasing in Italia
Le auto elettriche non sono ancora molto diffuse, ma potrebbero diventarlo. L’anno scorso in Italia erano stati immatricolati circa 2 milioni di automobili: circa lo 0,5 per cento era elettrico. Nei primi dieci mesi del 2020, nel complesso contesto economico legato alla pandemia da coronavirus e a fronte di un minor numero di immatricolazioni totali, la percentuale di auto elettriche tra le nuove automobili è aumentata: sono state quasi il 2 per cento del totale.
Molte sono state acquistate in leasing. Sono cioè state comprate da operatori finanziari che poi ne hanno concesso l’uso ad aziende o privati, per un certo periodo di tempo, dietro il pagamento di una frazione del prezzo; alla scadenza del periodo concordato potranno essere restituite, oppure riscattate. Nel 2019 il 12,7 per cento di tutte le auto elettriche è stato acquistato in questo modo, e nei primi dieci mesi del 2020 il 10,4 per cento. Nel caso di Banca Ifis, che sia l’anno scorso che quest’anno – secondo i dati aggiornati alla fine di ottobre – ha acquistato il 38 per cento delle auto elettriche concesse in leasing in Italia, la percentuale di auto elettriche sul totale delle auto concesse in leasing è più che raddoppiato. Da un lato c’è un generale maggiore interesse nei confronti dei veicoli alimentati in modo più sostenibile, dall’altro – e i dati sul leasing lo suggeriscono – la maggiore attenzione di banche e aziende ai veicoli elettrici contribuisce alla loro diffusione.
Non è un caso infatti se Banca Ifis è leader di settore nel mercato del leasing di auto elettriche. Cosciente dell’importanza del passaggio ai mezzi di mobilità più sostenibili, per diminuire l’inquinamento nelle città e in generale per cambiare i consumi energetici delle persone, nel 2019 Banca Ifis aveva fatto uno studio di mercato online per indagare i nuovi bisogni delle aziende, soprattutto le piccole e medie imprese, e anche dei privati. In questo modo aveva scoperto che la sostenibilità interessava moltissimo nelle richieste di servizi e prodotti, anche prima della pandemia. Riguardo a questi temi l’esigenza principale di aziende e persone era l’informazione e la conoscenza, gli utenti chiedevano più notizie in materia: ad esempio sapere quanti chilometri può fare un’auto elettrica a parità di spesa per il rifornimento, e dove e come si può ricaricare.
In virtù di queste esigenze Banca Ifis aveva avviato una collaborazione con alcune delle più importanti aziende del settore come Enel X, la società del gruppo Enel che si occupa di mobilità elettrica, E-Gap, un’azienda produttrice di van elettrici che ricaricano le auto on demand, ed E-Station, che invece si occupa di stazioni di ricarica fisse, per dare ai propri clienti consulenze approfondite sulle auto elettriche, insieme a qualche offerta per renderne più conveniente l’uso. La collaborazione è terminata a metà del 2020, ma Banca Ifis sta già valutando per il 2021 un rilancio dell’iniziativa con nuove e diverse modalità, visto che nel frattempo il mercato è cresciuto e i consumatori sono diventati più consapevoli.
Per la banca, il leasing è uno strumento molto adatto a favorire il passaggio alle auto elettriche perché coerente con le tendenze di consumo contemporanee. Le formule di noleggio sono sempre più diffuse – dalle piattaforme di streaming agli smartphone, dagli abiti da cerimonia ai monopattini per spostarsi nelle grandi città – perché la continua accelerazione della tecnologia rende i vecchi dispositivi obsoleti nel giro di qualche anno e perché lo stesso concetto di proprietà è in una fase di ridefinizione. Il leasing può essere inteso più come una forma di servizio a noleggio, che di acquisto, e nel caso delle auto elettriche, il cui sviluppo tecnologico è in grande fermento, è un modo di rimanere al passo con le ultime innovazioni.
Banca Ifis ha scommesso sul leasing nell’ambito della sostenibilità anche per un altro tipo di prodotto: gli erogatori d’acqua a condensa Skywell. Sono distributori d’acqua per gli uffici, alternativi non solo alle macchinette che vendono bottiglie di plastica, ma anche ai distributori che vengono “ricaricati” con grossi contenitori di plastica: l’acqua che erogano infatti è ottenuta condensando il vapore acqueo presente nell’aria. Questa tecnica permette di risparmiare plastica, ma anche le emissioni di anidride carbonica dovute al trasporto dei contenitori d’acqua negli uffici.
Seguendo la stessa filosofia, a breve Banca Ifis proporrà ai suoi clienti formule di leasing anche per un tipo di distributori di igienizzante per le mani che permettono di risparmiare acqua: un’altra applicazione di questa formula per facilitare la diffusione di dispositivi che portino a una maggiore sostenibilità.