Negli Stati Uniti dieci stati hanno denunciato Google perché avrebbe gestito un monopolio della pubblicità in accordo con Facebook
Mercoledì dieci stati statunitensi hanno denunciato Google accusando la società di gestire un monopolio illegale per il controllo della pubblicità e di essersi accordata con Facebook per tagliare fuori i rivali dal mercato.
La denuncia è stata presentata al tribunale distrettuale degli Stati Uniti in Texas dai procuratori generali di Texas, Arkansas, Indiana, Idaho, Kentucky, Mississippi, Missouri, North Dakota, South Dakota e Utah, tutti Repubblicani. Secondo i dieci stati, Facebook nel 2017 sarebbe diventato un nuovo potente rivale di Google, sfidando il suo dominio sulla pubblicità online. Google avrebbe reagito avviando una serie di accordi che avrebbero portato Facebook a ridurre la sua competitività, in cambio di un trattamento di favore nelle aste pubblicitarie gestite da Google.
La denuncia dei dieci stati arriva due mesi dopo l’enorme causa antitrust del dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti nei confronti di Alphabet, l’azienda che controlla Google. In sostanza il governo accusa Google di esercitare un monopolio sugli altri motori di ricerca e di mantenere la sua posizione dominante grazie ad accordi illegittimi con altre aziende, che impediscono una reale concorrenza nel mercato.
La causa è gestita dal tribunale federale di Washington e secondo gli esperti è l’iniziativa giudiziaria più rilevante decisa dal governo nei confronti di una grande azienda del settore tecnologico negli ultimi decenni.