Le dosi di vaccino che le regioni riceveranno in proporzione alla popolazione
La Conferenza stato-regioni ha approvato il piano italiano per la somministrazione del vaccino contro il coronavirus presentato mercoledì dal commissario per l’emergenza Domenico Arcuri. La campagna di vaccinazione di massa inizierà a gennaio, ma le prime dosi potrebbero essere somministrate già dopo Natale se arriverà l’autorizzazione dell’EMA, l’Agenzia europea per i medicinali. Arcuri ha detto che la campagna inizierà con le prime 1.833.975 dosi distribuite da Pfizer-BioNTech e inviate alle regioni.
La provincia di Bolzano riceverà la maggior quantità di dosi del vaccino in relazione agli abitanti (quasi 5.200 ogni 100mila persone), seguita da Friuli Venezia Giulia e Emilia-Romagna (entrambe più di 4.100), Piemonte (quasi 4mila), Liguria (quasi 3.900), Basilicata e provincia di Trento (entrambe più di 3.400). La regione che ne riceverà meno è l’Umbria (quasi 1.850 ogni 100mila persone). Non si tratta di numeri esatti, ma di una stima in base alla popolazione delle regioni nel 2019.
Queste, nel dettaglio, le dosi che riceveranno le regioni ogni 100mila abitanti, in ordine crescente (per ogni persona da vaccinare sono necessarie due dosi):
- Umbria 1.849
- Abruzzo 1.943
- Sardegna 2.062
- Campania 2.342
- Puglia 2.346
- Marche 2.483
- Sicilia 2.581
- Valle d’Aosta 2.653
- Calabria 2.729
- Lombardia 3.031
- Molise 3.041
- Lazio 3.059
- Toscana 3.117
- Veneto 3.349
- P.A. Trento 3.448
- Basilicata 3.456
- Liguria 3.879
- Piemonte 3.925
- Emilia-Romagna 4.107
- Friuli Venezia Giulia 4.122
- P.A. Bolzano 5.181
Non sono noti al momento i criteri di ripartizione tra le regioni, che come si vede dai numeri qui sopra non rispecchiano la popolazione ma nemmeno l’indice di vecchiaia (definito come il rapporto tra gli abitanti con almeno 65 anni e quelli fino a 14 anni, in percentuale).