I dati sul coronavirus di oggi, venerdì 11 dicembre

Ministero della Salute
Ministero della Salute

Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 18.727 nuovi casi di contagio da coronavirus e 761 morti a causa del COVID-19.

I ricoverati attualmente sono 31.827 (552 in meno rispetto a ieri), di cui 3.265 nei reparti di terapia intensiva (26 in meno di ieri) e 28.562 negli altri reparti (526 in meno di ieri). Sono stati analizzati in tutto 190.416 tamponi. È risultato positivo il 9,8 per cento dei tamponi di cui è stato comunicato il referto. Ieri i contagi registrati erano stati 16.999 e i morti 887.

La regione con più casi è stato il Veneto (3.883). Seguono Lombardia (2.938), Puglia (1.813), Piemonte (1.553), Campania (1.340), Lazio (1.230) ed Emilia-Romagna (1.211).

Le province in cui è stato accertato il maggior numero di casi sono Roma (968), Verona (904), Milano (844), Torino (759), Vicenza (740), Bari (667), Padova (613), Napoli (592), Treviso (590), Venezia (545) e Varese (464).

Le principali notizie di oggi:

  • Nell’ultima settimana in Italia sono stati registrati 122.318 nuovi casi di positività al coronavirus, il 21% in meno rispetto ai sette giorni precedenti, e la metà di quelli che erano stati accertati nelle due settimane peggiori della seconda ondata della pandemia, quelle centrali di novembre. I nuovi casi sono in diminuzione per la terza settimana di fila. Qui abbiamo spiegato nel dettaglio tutti i dati dell’ultima settimana.
  • Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, durante una conferenza stampa a Bruxelles, ha detto che i limiti agli spostamenti nelle festività possono «creare un problema oggettivo» e che «è chiaro che chi vive in una grande città e ha i congiunti prossimi ha la possibilità di muoversi. Chi è in paesini più piccoli, può avere qualche difficoltà». Conte ha aggiunto che «se il Parlamento, assumendosene tutta la responsabilità, vuole introdurre eccezioni sui Comuni più piccoli, in un raggio chilometrico contenuto, torneremo su questo punto. Il Parlamento è sovrano. Ma grande cautela in qualsiasi eccezione».
  • Il bilancio pluriennale 2021-2027 dell’Unione Europea – che contiene anche il cosiddetto Recovery Fund e vale in tutto 1.842 miliardi – è stato approvato formalmente, e a meno di sorprese entrerà in vigore l’1 gennaio 2021. L’approvazione è arrivata dopo che Ungheria e Polonia hanno ritirato il veto che avevano posto a causa dell’introduzione di un nuovo meccanismo che lega l’erogazione dei fondi europei al rispetto dello stato di diritto: era un problema enorme, per due stati guidati da governi semi-autoritari la cui economia dipende in buona parte dai fondi europei.
  • I due paesi sono stati convinti ad approvare il bilancio dopo che gli altri 25 si sono impegnati a firmare una dichiarazione d’intenti in cui spiegano che il meccanismo verrà applicato senza pregiudizi, che sarà legato esclusivamente ai fondi europei, e che entrerà in vigore dopo una sentenza della Corte di Giustizia dell’UE, il tribunale che si occupa di dirimere le questioni che riguardano le norme europee, e che molto probabilmente sarà interpellata da uno dei due paesi interessati o dalla stessa Commissione europea. Qui abbiamo spiegato perché è una mezza sconfitta di Ungheria e Polonia.
  • Secondo una stima effettuata nel Piano strategico vaccinale, in base a dati Istat, le persone che riceveranno il vaccino per prime sono 6.416.372, di cui 404.037 operatori sanitari e sociosanitari, 570.287 soggetti tra personale ed ospiti delle residenze per anziani e 4.442.048 persone di età superiore agli 80 anni. La persone tra i 60 e i 79 anni di età, che verranno vaccinate in una delle fasi successive, secondo le stime sarebbero invece a circa 13.432.005 individui, mentre i pazienti cronici sono 7.403.578.