I dati sul coronavirus di oggi, giovedì 10 dicembre
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 16.999 nuovi casi di contagio da coronavirus e 887 morti a causa del COVID-19.
I ricoverati attualmente sono 32.379 (594 in meno rispetto a ieri), di cui 3.291 nei reparti di terapia intensiva (29 in meno di ieri) e 29.088 negli altri reparti (565 in meno di ieri). Sono stati analizzati in tutto 171.586 tamponi. È risultato positivo il 9,9 per cento dei tamponi di cui è stato comunicato il referto. Ieri i contagi registrati erano stati 12.756 e i morti 499.
La regione con più casi è stato il Veneto (4.197). Seguono Lombardia (2.093), Lazio (1.488), Emilia-Romagna (1.453), Puglia (1.332), Campania (1.198) e Sicilia (1.059).
Le province in cui è stato accertato il maggior numero di casi sono Verona (1.312), Roma (1.302), Treviso (665), Padova (653), Napoli (634), Milano (632), Venezia (605), Vicenza (555), Torino (487) e Catania (424).
Le principali notizie di oggi:
- Sul sito del governo sono state pubblicate le risposte ad alcune delle domande più comuni su cosa si potrà fare durante le feste di Natale in base al decreto legge e al DPCM (Decreto del presidente del Consiglio) approvati la scorsa settimana dal governo. I decreti prevedono sia regole generali, in vigore già dal 4 dicembre, che regole specifiche per il periodo delle feste natalizie, dal 21 dicembre al 6 gennaio. Fra le altre cose le risposte chiariscono che anche a Natale e Capodanno sarà consentito lo spostamento tra comuni per raggiungere il partner. Qui abbiamo spiegato cosa si può fare e cosa no a Natale.
- Il presidente del Veneto Luca Zaia ha annunciato una nuova ordinanza regionale che dovrebbe entrare in vigore dalla mezzanotte di venerdì ed essere valida fino alla scadenza dell’ultimo Dpcm. L’ordinanza, secondo le anticipazioni di Zaia, prevede che «nei bar i clienti avranno l’obbligo di stare seduti al tavolo dalle 11 di mattina fino alla chiusura, alle 18, e sarà quindi vietata la consumazione al banco».
- L’Agenzia delle entrate ha detto che, al 7 dicembre 2020, i contributi a fondo perduto e i ristori, le misure di sostegno per le aziende previste dal governo durante la crisi economica dovuta all’epidemia da coronavirus, hanno superato i 9 miliardi di euro, mentre i beneficiari sono stati 2,4 milioni. Di questi, 1,8 miliardi di euro sono andati al settore della ristorazione (bar, ristoranti, pizzerie, ecc.), più di due miliardi di euro sono stati destinati al commercio al dettaglio (supermercati, discount, farmacie, edicole ecc.) e a quello all’ingrosso, e più di mezzo miliardo di euro al settore dell’edilizia.