Gli insetti foglia sono un po’ meno misteriosi
C'era una specie di cui conoscevamo solo le femmine, e un'altra di cui conoscevamo solo i maschi: alcuni ricercatori hanno scoperto che sono la stessa
Gli insetti foglia, o fillidi, non sono facili da avvistare in natura. Li abbiamo chiamati così perché si sono evoluti in modo da assomigliare alle foglie, e dato che lo fanno bene non è facile individuarli se si trovano nel loro ambiente naturale. È più facile invece riuscire a vedere gli insetti stecco, o fasmidi, di cui gli insetti foglia sono un sottogruppo: o meglio, secondo la nomenclatura della classificazione scientifica, una famiglia.
Ci sono ancora molte cose che non sappiamo sui fillidi, tanto che solo di recente è stato scoperto che cinque specie di cui erano noti solo gli esemplari femmine fanno in realtà parte di altrettante specie di cui si conoscevano solo esemplari maschi.
La scoperta è stata descritta in un articolo pubblicato sulla rivista scientifica ZooKeys lo scorso settembre. Tutto cominciò nel 2018, quando gli scienziati dell’Insettario di Montreal, in Canada, riuscirono a far schiudere cinque uova di Phyllium asekiense, una specie di insetto foglia descritta per la prima volta nel 2002 che vive per lo più in Indonesia e in Nuova Guinea e di cui erano conosciute solo le femmine. Tre insetti nati dalle uova raggiunsero la forma adulta. Uno somigliava in tutto e per tutto alla femmina di Phyllium asekiense che aveva deposto le uova, per questo gli scienziati lo identificarono come una femmina. Gli altri due erano molto diversi e gli scienziati dedussero di aver finalmente scoperto come fossero fatti gli esemplari maschi della specie. Ma la vera scoperta fu che questi maschi somigliavano tantissimo ad altre specie di insetti foglia, quelle appartenenti al genere Nanophyllium (nella classificazione scientifica il genere è la categoria superiore alla specie), che era stato descritto per la prima volta nel 1906 ma di cui fino a quel momento erano noti solo i maschi.
Per chi non è esperto di entomologia può stupire il fatto che per circa un secolo non si fosse capito che un gruppo di insetti di cui si conoscevano solo i maschi era imparentato con un gruppo di insetti di cui si conoscevano solo le femmine, ma bisogna sapere che tra gli insetti foglia c’è un grande dimorfismo sessuale. Significa che femmine e maschi hanno un aspetto molto diverso, sia per dimensioni che per forma.
Il primo a ipotizzare che le femmine del genere Nanophyllium dovessero essere cercate in un altro gruppo di specie di insetti foglia fu Paul Brock, ricercatore scientifico del Natural History Museum di Londra, che già vent’anni fa aveva osservato delle somiglianze tra le zampe di alcuni insetti foglia – maschi e femmine, di generi allora considerati diversi – della Papua Nuova Guinea. Tuttavia, non c’erano prove per confermare la sua ipotesi perché, come detto, è molto difficile osservare insetti foglia in natura, è ancora più raro osservare esemplari femmine e maschi insieme, e rarissimo assistere a un accoppiamento. Gli insetti a foglia sono studiati principalmente nei laboratori o nei musei di storia naturale, dunque in generale è comune che siano conosciuti soltanto per uno dei due sessi.
L’ipotesi di Brock ha potuto essere verificata solo grazie alle uova che si sono schiuse all’Insettario di Montreal, che hanno fugato ogni possibile dubbio. Gli autori dell’articolo di ZooKeys, tra cui Royce Cumming, ricercatore della City University di New York, e Stéphane Le Tirant, entomologo dell’Insettario di Montreal, hanno ricondotto la specie Phyllium asekiense al genere Nanophyllium ribattezzandola Nanophyllium asekiense. La stessa cosa poi è stata fatta per cinque altre specie che erano considerate appartenenti al genere Phyllium.
I due maschi di Nanophyllium asekiense allevati nell’Insettario di Montreal hanno vissuto per circa quattro mesi e sono morti prima che la femmina si sviluppasse e quindi potesse accoppiarsi con loro. Con la loro breve esistenza hanno comunque permesso agli scienziati di riordinare meglio le tessere del puzzle della classificazione scientifica delle specie, risolvendo un mistero che andava avanti da più di un secolo.
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