L’Abruzzo da oggi torna in area arancione
Lo ha deciso in autonomia il presidente Marsilio, senza attendere il ministero della Salute
Domenica 6 dicembre il presidente dell’Abruzzo Marco Marsilio ha firmato un’ordinanza con cui ha deciso autonomamente che l’Abruzzo passerà da essere “zona rossa” (ovvero nella fascia di rischio epidemiologico da coronavirus più alta) a “zona arancione” (ovvero la fascia intermedia). Il passaggio tra le diverse fasce di rischio dovrebbe essere subordinato a una decisione del ministero della Salute, che in questo caso tuttavia non c’è ancora stata.
L’Abruzzo era rimasta l’unica regione in area rossa, dopo che da domenica Campania, Valle d’Aosta, Toscana e provincia autonoma di Bolzano erano passate in area arancione con un’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza.
Marsilio ha deciso di firmare l’ordinanza in base ai dati registrati nelle ultime settimane nella regione, che si sono rivelati in linea con quelli delle altre regioni in area arancione se non migliori. Il presidente dell’Abruzzo ha commentato la sua decisione scrivendo su Facebook che «il monitoraggio del fine settimana ha fornito ulteriori dati confortanti, dei quali ha preso atto anche il Comitato Tecnico Scientifico regionale. Non si registrava dal 23 ottobre scorso un numero così basso di nuovi positivi». Da lunedì 7 dicembre in Abruzzo quindi possono riaprire i negozi e da mercoledì torneranno a scuola gli studenti di seconda e terza media.
La decisione di Marsilio di dichiarare in autonomia il passaggio della regione in area arancione ha creato però uno scontro con il governo, dato che finora tutte le regioni avevano atteso la decisione del ministero della Salute per stabilire il passaggio in una fascia di rischio più bassa. Le ultime decisioni del ministero, venerdì 4 dicembre, avevano prorogato la zona rossa in Abruzzo, perché i parametri usati per stabilire le fasce di rischio non permettevano ancora un cambio di colore. Anche quando i parametri migliorano, infatti, le regole prevedono un’attesa di 14 giorni prima di eventuali allentamenti, per verificare la stabilità della situazione.
La situazione dell’Abruzzo, tuttavia, è complicata. L’Abruzzo era stata un’eccezione anche quando era passato in area rossa, mercoledì 18 novembre, dato che anche in quel caso lo aveva fatto in autonomia senza aspettare la decisione del ministero, che sarebbe dovuta arrivare due giorni dopo, di venerdì. La zona rossa decisa dal governo per l’Abruzzo è iniziata quindi il 20 novembre e la sua prima scadenza – dopo i 14 giorni previsti – è stata il 4 dicembre, quando Speranza ha deciso la proroga.
Quel giorno, Marsilio aveva detto che «il ministro Speranza mi ha comunicato la proroga di una settimana della zona rossa per l’Abruzzo»: proroga che – se confermata la stabilità dei dati sull’epidemia – avrebbe dovuto portare a venerdì 11 la decisione sulla zona arancione. Ma l’Abruzzo conta l’inizio della zona rossa a partire dall’ordinanza del 18 novembre e la settimana di proroga sarebbe finita quindi il 9 dicembre: data citata dai giornali come quella prevista dalle regole del governo per la fine della zona rossa.
Vista l’importanza dei giorni di festa per l’Immacolata Concezione, Marsilio ha tuttavia ritenuto di poter anticipare di due giorni il ritorno alla zona arancione, per permettere la riapertura di tutti i negozi.
Domenica il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia ha commentato l’ordinanza di Marsilio dicendo che se l’Abruzzo tornasse in area arancione mercoledì 9 dicembre avrebbe il benestare del ministero della Salute, essendo passate tre settimane dall’entrata in area rossa, ma che il governo potrebbe impugnare la decisione di Marsilio di anticipare il cambio di colore.
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