Trump vuole che il governatore della Georgia lo aiuti a rovesciare il voto popolare
Gli ha chiesto di ricontrollare il voto per posta, e secondo il Washington Post gli avrebbe domandato di convincere il parlamento locale a sostenerlo
Sabato Donald Trump, presidente uscente degli Stati Uniti, ha fatto pressioni sul governatore Repubblicano della Georgia, Brian Kemp, chiedendogli di aiutarlo a rovesciare la vittoria elettorale dello stato ottenuta da Joe Biden, presidente eletto.
Sabato Trump si trovava in Georgia per fare campagna elettorale a favore dei due candidati Repubblicani al Senato: è un ballottaggio che si terrà il 5 gennaio ed è un voto estremamente importante perché deciderà se il Senato resterà Repubblicano o se passerà ai Democratici. Secondo il Washington Post, prima dell’evento Trump avrebbe telefonato a Kemp per chiedergli di convocare una sessione speciale del parlamento e convincere i legislatori Repubblicani a scegliere grandi elettori disposti a sostenerlo, andando così contro alla volontà popolare; Kemp avrebbe rifiutato la proposta.
Poi Trump ha domandato direttamente a Kemp su Twitter perché non chiedeva un controllo delle schede elettorali prive di firma per verificare eventuali brogli. Negli Stati Uniti, infatti, l’elettore che fa richiesta di votare per posta riceve una scheda elettorale che deve votare e firmare prima di rispedire in una busta precompilata; i funzionari che ricevono la busta devono controllare che la firma combaci con quella dell’elettore presente nel sistema.
Trump sostiene che molte schede fossero state votate e firmate da altri. Kemp gli ha risposto di aver già chiesto tre volte un controllo delle firme e che non è suo potere ordinarlo.
I will easily & quickly win Georgia if Governor @BrianKempGA or the Secretary of State permit a simple signature verification. Has not been done and will show large scale discrepancies. Why are these two “Republicans” saying no? If we win Georgia, everything else falls in place!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) December 5, 2020
«Vincerei facilmente e velocemente in Georgia, se il governatore Brian Kemp o il segretario di Stato permettessero una semplice verifica delle firme. Non è stata fatta e mostrerebbe una grande discrepanze su larga scala. Perché questi due Repubblicani dicono di no?»
Biden ha vinto in Georgia con un margine di 12.284 voti e si è aggiudicato i 16 grandi elettori dello stato, che non erano comunque fondamentali per arrivare a 270, il numero minimo per essere eletto presidente (Biden ha ottenuto in tutto il voto di 306 grandi elettori contro i 232 di Trump). Trump però ha chiesto un secondo riconteggio dei voti, che è in corso, e sta continuando ad accusare Biden e i Democratici di brogli, senza alcuna prova. Da giorni sta anche cercando di convincere i parlamenti statali a maggioranza Repubblicana di alcuni stati in bilico ad andare contro la volontà popolare assegnandogli comunque la vittoria e i grandi elettori: secondo i giornali americani sarebbe un «sovvertimento della democrazia».