Un giudice federale statunitense ha ordinato al governo Trump di ripristinare l’intero programma a favore degli immigrati irregolari arrivati da bambini
Venerdì un giudice federale statunitense ha ordinato all’amministrazione di Donald Trump di ripristinare nella sua interezza il programma a favore degli immigrati irregolari arrivati da bambini: il cosiddetto DACA, voluto dall’ex presidente Barack Obama e grazie a cui gli immigrati irregolari arrivati negli Stati Uniti da bambini, seguendo i propri genitori, sono stati immuni dalle espulsioni e hanno avuto la possibilità di ottenere permessi di lavoro. Trump è ora obbligato a tornare ad applicare tutto il programma entro lunedì.
Dopo diversi tentativi dell’amministrazione Trump di sospendere il DACA, nel giugno 2020 una sentenza della Corte Suprema aveva stabilito che il programma non potesse essere abolito senza valide ragioni, che non erano state dimostrate. Poche settimane dopo, Chad Wolf, il segretario per la Sicurezza nazionale, aveva diffuso nuove linee guida per il DACA, escludendo dal programma chi non ne aveva già fatto ricorso. A novembre un tribunale di New York aveva sostenuto che Wolf non era nella posizione di diffondere le linee guida, perché l’assegnazione del suo incarico di segretario per la Sicurezza nazionale non aveva seguito l’iter previsto. L’amministrazione Trump aveva però contestato quella decisione.
La sentenza di venerdì, ha scritto il New York Times, è un «duro colpo legale» per i tentativi di Trump di chiudere il DACA.