I nuovi scontri a Parigi per la legge sulla sicurezza
Ci sono stati spari di lacrimogeni e cariche della polizia: il governo ha detto che sono state arrestate 22 persone
Sabato migliaia di persone, tra cui molti “gilet gialli“, hanno protestato a Parigi, in Francia, contro la violenza della polizia e la legge sulla sicurezza voluta dal presidente francese Emmanuel Macron, accusata tra le altre cose di limitare la libertà di espressione. A un certo punto delle proteste, la polizia ha sparato gas lacrimogeno in risposta al lancio di fuochi d’artificio da parte di alcuni manifestanti. Un gruppo di giovani ha rotto la vetrina di un negozio, ci sono state cariche e scontri, e sono state incendiate auto e barricate. Di fronte al corteo principale c’erano diversi cartelli che chiedevano il ritiro della legge sulla sicurezza e dicevano: «Francia, terra dei diritti della polizia». Il ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin, ha detto che sono state arrestate 22 persone.
La manifestazione di oggi era stata convocata inizialmente dai sindacati francesi per protestare contro il precariato, ma all’evento si sono aggiunte migliaia di persone intenzionate a protestare contro la legge sulla sicurezza coordinate dal collettivo #StopLoiSécuritéGlobale, formato da sindacati, associazioni e organizzazioni di giornalisti. Ci sono state proteste anche in altre città francesi.
Exctincteur, objets de chantiers, poutres, pierres: les forces de l'ordre interviennent sous les projectiles en tête de cortège de la manifestation contre la #Precarite et les #ViolencesPolicieres / #LoiSecuriteGlobale pic.twitter.com/2sFA5vNV9t
— Thibault Izoret (@TIM_7375) December 5, 2020
La proposta di legge sulla sicurezza era stata approvata la scorsa settimana dalla Camera ed è in attesa di essere discussa in Senato.
Da giorni è diventata un grosso problema per il governo, che a causa delle molte proteste in tutto il paese è stato costretto ad annunciare la riscrittura completa dell’articolo 24 del testo, il più contestato. L’articolo 24, infatti, introduce un nuovo reato per chiunque diffonda immagini in grado di «danneggiare l’integrità fisica e morale» degli agenti di polizia, e che secondo i critici sarebbe una limitazione della libertà di espressione. La promessa del governo non ha comunque convinto gli organizzatori delle proteste, che vorrebbero il ritiro completo dell’articolo 24 e di altre parti del testo.
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Nel corso dell’ultima settimana le critiche contro il governo francese si sono intensificate a seguito dell’aggressione contro Michel Zecler, produttore musicale brutalmente picchiato da tre agenti di polizia. Il video che mostra l’aggressione, poi diffuso online, è esattamente il tipo di prova che sarebbe stato difficile ottenere e pubblicare con l’entrata in vigore della legge sulla sicurezza.
Alle proteste degli ultimi giorni hanno partecipato decine di migliaia di persone in molte città francesi; alle manifestazioni si sono unite le organizzazioni della stampa e i partiti di sinistra. Molte critiche sono arrivate anche dai commentatori liberali stranieri, che erano già stati molto duri con Macron per le sue precedenti affermazioni contro l’Islam.