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  • Giovedì 3 dicembre 2020

Cosa ha detto Conte sulle restrizioni durante le feste

Ha spiegato che il sistema dei colori per le regioni sarà prorogato, ma che dal 21 dicembre al 6 gennaio ci saranno ulteriori misure valide in tutta Italia

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a Palazzo Chigi, a Roma, il 26 novembre 2020 (ANSA/FILIPPO ATTILI UFFICIO STAMPA PALAZZO CHIGI)
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a Palazzo Chigi, a Roma, il 26 novembre 2020 (ANSA/FILIPPO ATTILI UFFICIO STAMPA PALAZZO CHIGI)

Giovedì sera il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha spiegato le misure restrittive che varranno da domani all’inizio di gennaio, comprese quelle valide nel periodo delle festività natalizie, già regolate dal decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri. Conte ha detto che l’attuale sistema che divide le regioni in rosse, arancioni e gialle, introdotto con il DPCM dello scorso 3 novembre e che prevedeva restrizioni differenziate a seconda della situazione epidemiologica, sarà prorogato per le prossime settimane.

«È un sistema che si sta rivelando efficace», ha detto Conte, ribadendo che i colori delle singole regioni potranno poi cambiare su decisione del ministero della Salute, come successo in queste settimane. «Continuando in questo modo, è ragionevole prevedere che nel giro di qualche settimana, e quindi in prossimità delle festività natalizie, tutte le regioni saranno gialle».

Conte però ha detto che sono state decise ulteriori restrizioni per il periodo delle festività, dal 21 dicembre al 6 gennaio. «La strada per uscire dalla pandemia infatti è ancora lunga, dobbiamo scongiurare il rischio di una terza ondata che potrebbe arrivare già a gennaio e potrebbe essere violenta come la prima e la seconda». Nel dettaglio, le misure speciali per le festività sono le seguenti.

– Leggi anche: Il testo del nuovo DPCM

Spostamenti
Conte ha riepilogato le regole previste dal decreto legge approvato nella notte tra mercoledì e giovedì. Dal 21 dicembre al 6 gennaio sono vietati tutti gli spostamenti da una regione all’altra (comprese le province autonome di Trento e Bolzano) anche per raggiungere le seconde case. Il 25 e il 26 dicembre e il primo gennaio sono vietati anche gli spostamenti tra comuni. Continuerà a essere in vigore il coprifuoco su tutto il territorio nazionale dalle 22 alle 5 del mattino. Per la sola notte di Capodanno sarà esteso dalle 22 alle 7 del mattino.

Ci si potrà spostare solo per esigenze lavorative, motivi di salute e casi di necessità. Come esempio di caso di necessità Conte ha parlato del «prestare assistenza a persone non autosufficienti». In aggiunta ci si potrà spostare per raggiungere la propria residenza, il proprio domicilio o un’abitazione dove si vive con una certa periodicità: le coppie che vivono lontane per ragioni di lavoro dunque potranno riunirsi.

Prima del 21 dicembre continueranno a valere le regole sugli spostamenti previste dal DPCM del 3 novembre, quelle legate ai tre colori assegnati alle varie regioni italiane (gialle, arancioni e rosse) che continueranno a essere usati.

Rientri dall’estero
Chi andrà all’estero «per turismo» tra il 21 dicembre e il 6 gennaio dovrà sottoporsi a un periodo di quarantena al rientro in Italia. Conte ha specificato che si tratta di una «misura dissuasiva», che vale sia per gli italiani che per i turisti stranieri che arriveranno in Italia in quel periodo.

Impianti sciistici e crociere
I primi saranno chiusi fino al 6 gennaio. Le seconde non si potranno svolgere tra il 21 dicembre e il 6 gennaio.

Scuola
Dal 7 gennaio gli studenti delle scuole superiori potranno tornare a scuola in presenza. In ogni scuola, inizialmente, potrà rientrare il 75 per cento degli studenti.

Bar, ristoranti e alberghi
Nell’area gialla bar e ristoranti potranno essere sempre aperti a pranzo, compresi il giorno di Natale e il 26 dicembre, e fino alle 18. Il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, con l’eccezione dei conviventi. Nelle aree arancione e rossa invece continuerà a essere permessa solo la consegna a domicilio e l’asporto. Gli alberghi rimarranno aperti in tutta Italia ma il 31 dicembre non si potranno organizzare cene e veglioni: dalle 18 sarà consentito solo il servizio in camera.

Riguardo a pranzi e cene in casa, con ovvio riferimento alle feste, Conte ha detto: «In un sistema liberaldemocratico noi non possiamo entrare nelle case delle persone e imporre delle stringenti limitazioni e per questo possiamo limitarci a introdurre una forte raccomandazione». La raccomandazione è di non ricevere a casa nessuno.

Negozi
Da domani e fino al 6 gennaio i negozi potranno rimanere aperti aperti fino alle 21, per non limitare lo shopping. Fino al 15 gennaio però ci sarà una limitazione sui centri commerciali: nei giorni festivi e prefestivi potranno essere aperti solo alimentari, farmacie, parafarmacie, sanitari, tabaccherie, edicole e vivai.

Per aiutare i negozi, per cui il periodo pre-natalizio è molto importante, e per aiutare le famiglie, il governo ha previsto che dall’8 dicembre chi pagherà con carte di credito, di debito (cioè i “bancomat”) e app per i pagamenti avrà un rimborso del 10 per cento su tutti gli acquisti (anche quelli alimentari e quelli di servizi) fino a 150 euro effettuati entro il 31 dicembre. Questa misura non sarà valida sugli acquisti online.

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