Una canzone di Franco Battiato
Con storie di "batussi", appartamenti milanesi e toponomastica variabile
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Oggi al Post c’è stato questo coming out.
Io comunque non posso partecipare perché condivido Spotify con Emilia e io non lo uso quasi mai: non so se ho il coraggio di guardare. Ok, guardo: aspettate.
Billie Eilish, Everything I wanted.
Vabbè, il buon nome della famiglia è salvo: e Two lights è sesta.
(Eye of the tiger credo sia l’unica cosa più tamarra di The final countdown che mi venga in mente)
Oggi compie 60 anni Joe Henry.
Prospettiva Nevski
Non c’è niente che non sia stupendo, in Prospettiva Nevski: persino la parola “orinali” ne esce nobilitata. Persino l’effetto “generatore automatico di testi di Franco Battiato” sta avvolto in una tale bellezza melodica da uscirne indenne (avete mai sentito quella vecchia cosa di Fiorello che inventa un testo di Battiato?).
Prospettiva Nevski fu pubblicata da Battiato in Patriots, quarant’anni fa. La Prospettiva Nevski è una famosa strada di San Pietroburgo, che taglia l’ansa del fiume Neva: per sapere se si chiami così per via della Neva o per via di Alexander Nevski (che a sua volta si chiama così per via della Neva) ho scritto a Paolo Nori, che è il più esperto di cose russe che conosco. Abbiamo concluso che, come in molte cose toponomastiche russe, le storie siano complesse e siano un po’ vere tutte e due le genesi del nome. A metà la Prospettiva incrocia la Sadovaja, ma questo potrebbe essere un dettaglio non rilevante per tutti, se non avete riletto il Maestro e Margherita durante il lockdown, come ho fatto io. Poi la canzone fu cantata da Alice ed ebbe un discreto successo: lei aveva già cantato cose originali di lui, e aveva vinto Sanremo con Per Elisa nel 1981 (qui insieme). Poi c’è quell’altro indirizzo di cui scrisse Battiato, stavolta per Milva, Alexander Platz.
Vent’anni fa andai a intervistare Battiato a casa sua a Milano, per il Venerdì. Ero molto intimidito – lui è uno con cui non sai mai cosa possa succedere appena alleggerisci o fai una battuta – e non gli feci delle gran domande, ma lui diede lo stesso ottime risposte.
Ok, GIURO che ho scoperto ora andandola a ripescare quale fosse la data di pubblicazione di quell’intervista! È tutto magico, intorno a Prospettiva Nevski!
È magico quel pianoforte all’inizio e come lui comincia sottovoce e sa cambiare il tono in certi versi: e l’impennata dolce di “e intorno ai fuochi” (e di “e poi di lui si innamorò”) è uno dei passaggi migliori della storia della canzone italiana. E poteva bastare: ma l’ingresso della batteria e del resto crea un’altra cosa ancora. Per non dire di tutte le trovate del testo, su cui il generatore automatico ha dato il suo meglio (qui una filologia più solenne).
(per anni ho capito “la grazia innaturale di Viscinski” ed era un aspetto di Viscinski inconsueto, in effetti)*
E studiavamo chiusi in una stanza
La luce fioca di candele e lampade a petrolio
E quando si trattava di parlare aspettavamo sempre con piacere
E il mio maestro mi insegnò com’è difficile trovare
L’alba dentro l’imbrunire.
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