Cassa Depositi e Prestiti e Maire Tecnimont insieme per sostenere le PMI
Un accordo darà a una prima selezione di 50 fornitori del Gruppo sostegno finanziario, strumenti e competenze per l'innovazione, la crescita e l'internazionalizzazione
Le persone non sono isole, e lo stesso vale per le aziende. All’interno di un sistema economico ogni impresa è strettamente legata, oltre che ai suoi clienti finali e ai suoi concorrenti, a tante altre imprese che insieme ne costituiscono la filiera. E ogni filiera è interdipendente dalle altre e l’economia di un paese intero, sul lungo periodo, si sviluppa attraverso la crescita e il benessere delle filiere più che per i meriti delle singole imprese. Per questa ragione è bene che le grandi aziende, quelle più significative per l’economia di un paese, abbiano a cuore la rete dei propri fornitori.
Una grande azienda italiana che lo fa è Maire Tecnimont, multinazionale che si occupa di ingegneria impiantistica leader internazionale nella trasformazione delle risorse naturali. Recentemente infatti ha firmato un accordo con la Cassa depositi e prestiti (CDP), l’istituto controllato per circa l’80 per cento dal ministero dell’Economia e delle Finanze che rappresenta una specie di banca d’investimento pubblica, per sostenere la filiera dei suoi fornitori, composta principalmente da una serie di piccole e medie imprese. La collaborazione fra Maire Tecnimont e CDP darà alle piccole e medie imprese fornitrici del gruppo ingegneristico strumenti e soluzioni per l’innovazione, la crescita e l’internazionalizzazione. Lo scopo dell’accordo e della collaborazione fra CDP e Maire Tecnimont è quello di aumentare la competitività e la capacità di innovazione delle imprese italiane che esportano impianti industriali.
Maire Tecnimont è una multinazionale con 3,3 miliardi di euro di ricavi annui che lavora nel settore delle risorse naturali; si occupa sia della trasformazione del gas che delle tecnologie a supporto della transizione energetica sostenibile. È presente in 45 paesi con 50 società e, tra dipendenti e collaboratori, dà lavoro a più di 9.100 persone.
I fornitori di Maire Tecnimont sono più di 5mila piccole e medie aziende, italiane e straniere. Cassa Depositi e Prestiti, ha scelto, fra le aziende che fanno parte dell’indotto di Maire Tecnimont, alcune che appartengono a settori considerati importanti per lo sviluppo della competitività dell’industria italiana e ha deciso di sostenere le imprese appartenenti a questi settori strategici. Nello specifico CDP aiuterà queste piccole e medie imprese ad accedere a strumenti della Cassa, come ad esempio i finanziamenti a medio e lungo termine, che potranno aiutarle a essere più competitive sul mercato internazionale.
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Il progetto di crescita e sviluppo destinato ai fornitori italiani ideato da Maire Tecnimont si chiama “Maire Tecnimont UP – A sostegno delle PMI”. Prevede interventi di formazione destinati alle aziende per lo sviluppo ingegneristico, l’innovazione dei prodotti e dei processi, la progettazione del management, la gestione del credito, la digitalizzazione e la creazione di collaborazioni all’interno dei mercati esteri.
Fabrizio Palermo, amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti, ha detto che con l’accordo con Maire Tecnimont si potrà garantire «l’accesso ai prodotti finanziari e ai servizi del Gruppo CDP» e offrire «un supporto concreto alle aziende della filiera italiana dell’ingegneria, dell’innovazione e dell’energia», che rappresentano «una parte rilevante del patrimonio industriale e tecnologico del nostro paese, nonché una dimostrazione dell’eccellenza del made in Italy nel mondo, con importanti ricadute sull’economia italiana anche in termini di indotto».
Inizialmente saranno cinquanta le aziende italiane che otterranno le agevolazioni allo sviluppo e all’internazionalizzazione garantite dall’accordo fra CDP e Maire Tecnimont. Sono aziende del settore della meccanica, del packaging, dei materiali elettrici, delle strumentazioni, della conversione dell’energia e della meccanica dei materiali, tutte considerate ad alto potenziale di crescita e innovazione. Questi 50 «champions» che beneficeranno del “Maire Tecnimont UP” saranno scelti base alle loro dimensioni e a valutazioni sulle possibilità di sviluppo del loro volume dall’affari. Al processo di selezione contribuirà Cassa Depositi e Prestiti con proprie linee guida.
Pierroberto Folgiero, amministratore delegato di Maire Tecnimont, ha spiegato: «In Italia abbiamo delle competenze formidabili nel settore della trasformazione delle risorse naturali: oggi con Cassa Depositi e Prestiti facciamo un altro passo decisivo per supportarle all’estero, dotandole di strumenti per rafforzarsi e adattarsi a quelle geografie dove occorre aumentare la sinergia con le imprese locali, un driver fondamentale di competitività. Il nostro settore dell’impiantistica deve saper coniugare filiera italiana e local content in un modello sempre vincente, che confermi la grande capacità italiana di esportare imprenditorialità nel mondo».
Il progetto avrà un impatto sulle aziende sotto tre diversi aspetti. Il primo riguarda lo sviluppo industriale, e in particolare la crescita della catena di distribuzione, cioè il sistema di concatenazione delle forniture, la digitalizzazione e l’integrazione fra i diversi settori ingegneristici. Il progetto poi sosterrà le aziende con lo studio e la ricerca di possibili soluzioni finanziarie, come finanziamenti a medio e lungo termine. La terza parte del progetto è quella del knowledge sharing: Maire Tecnimont condividerà con le aziende scelte nel progetto conoscenze acquisite dal gruppo nella sua esperienza a livello internazionale.
Un altro importante aspetto del piano è il sostegno che Maire Tecnimont fornirà alle aziende nell’individuare e realizzare collaborazioni strategiche nei mercati esteri, soprattutto in quei paesi dove è maggiormente necessario, per rafforzare il proprio sviluppo e creare dei rapporti produttivi con le aziende e le istituzioni locali. Uno dei punti di forza di Maire Tecnimont, oltre alla forte competenza di ingegneria, è infatti la sua esperienza nel creare impianti industriali anche in località remote del pianeta e con diverse situazioni ambientali.
Quest’ultima parte di Maire Tecnimont UP è considerata sia da CDP che da Maire Tecnimont particolarmente importante dato che, per portare avanti dei progetti industriali complessi in molti paesi stranieri, è fondamentale saper lavorare bene con i clienti e le comunità locali. Anche perché la complessità dei progetti ingegneristici richiede che vengano gestiti direttamente da società locali in appalto. Inoltre, una catena di fornitura locale e diretta non solo migliora l’efficienza e i margini degli approvvigionamenti, ma sviluppa anche il mercato locale, con conseguenze positive nei paesi in via di sviluppo anche dal punto di vista dell’occupazione e del miglioramento delle condizioni socio-economiche.
Maire Tecnimont ha elaborato un metodo di analisi per misurare il proprio impatto sul territorio dove opera in termini di sviluppo economico e occupazione. Molti governi del mondo tengono conto delle stime di crescita locale per progettare le proprie politiche di sviluppo, dunque si tratta di uno strumento necessario per poter lavorare in alcuni mercati, e un fattore di competitività. Con questo metodo Maire Tecnimont ha stimato che gli investimenti che ha fatto per realizzare 20 progetti internazionali hanno generato un valore di 5 miliardi di euro in termini di spesa totale in beni e servizi acquistati localmente, insieme allo sviluppo economico e lavorativo nonché alla formazione sul territorio.
Tra i progetti più rappresentativi di questo contributo allo sviluppo delle realtà locali c’è quello del più grande impianto di trattamento di gas al mondo, Amursky, a 13 chilometri a nord della città di Svobodny, nella regione di russa di Amur. Al funzionamento dell’impianto lavorano 900 ingegneri e specialisti di diverse discipline presenti in più di 17 centri operativi, in 10 fusi orari diversi da Milano a Mumbai, da Mosca a Ningbo, in Cina, inclusi 12 istituti di design russi e i team di Maire Tecnimont Russia. L’impianto si trova in una zona remota dell’estremo oriente russo e ci lavorano più di 28mila persone di 20 nazionalità diverse, in condizioni climatiche estreme.