Le manifestazioni in Francia contro la legge sulla sicurezza
Migliaia di persone hanno protestato sia per una nuova norma che vieterebbe di diffondere immagini di poliziotti sia per un pestaggio compiuto proprio dalla polizia, il cui video è diventato virale
Sabato 28 novembre in tutta la Francia ci sono state diverse manifestazioni di protesta contro la controversa proposta di legge sulla sicurezza presentata dalla maggioranza che sostiene il presidente Emmanuel Macron. In tutto, secondo il ministero dell’Interno, hanno partecipato alle proteste circa 130.000 persone nelle principali città francesi. La legge è molto criticata perché introduce un nuovo reato per chiunque diffonda immagini in grado di «danneggiare l’integrità fisica e morale» degli agenti di polizia. Molti dei manifestanti protestavano anche per un fatto collegato, cioè il pestaggio subito alcuni giorni fa a Parigi da Michel Zecler, un uomo fermato perché non indossava la mascherina nei pressi della sua abitazione, da parte di tre agenti di polizia (poi sospesi).
Il corteo più ampio è stato organizzato a Parigi, dove secondo il ministero dell’Interno si sono radunate 46mila persone. Le Monde scrive che la manifestazione è stata in gran parte pacifica, ma che alcuni gruppi di manifestanti hanno incendiato auto e una filiale della Banca di Francia, lanciato bombe carta e successivamente si sono scontrati con la polizia presente in Piazza della Repubblica..
Citando fonti del ministero dell’Interno, Le Figaro scrive che in seguito agli scontri di Parigi sono rimasti feriti 23 membri delle forze dell’ordine. Non è ancora chiaro quanti manifestanti siano stati feriti o siano stati arrestati durante il corteo, che è stato disperso con dei cannoni ad acqua intorno alle 19, mentre era arrivato in piazza della Bastiglia.
Policiers parisiens (DOPC) tabassés, lynchés, piétinés, victimes de bombes. Plusieurs blessés graves aux crânes, des pertes de connaissances. Des CRS brûlés aux Molotov… #marchesdeslibertes pic.twitter.com/4XMKTLua2h
— Linda Kebbab (@LindaKebbab) November 28, 2020
Nouveaux affrontements place de la Bastille. La police fait usage de canons à eau. @Le_Figaro pic.twitter.com/j6kvfSg72o
— Stanislas Poyet (@stanislas_poyet) November 28, 2020
A Lione c’è stato un corteo a cui hanno partecipato più di 7.000 persone: anche qui ci sono stati scontri fra manifestanti e la polizia, che verso sera ha fatto uso di cannoni ad acqua.
Usage du cannon à eau #Lyon #SecuriteGlobale #Violencepolicieres pic.twitter.com/fGNHIZUTcJ
— Bismuth Back (@Bismuthback) November 28, 2020
Macron non ha ancora commentato né le manifestazioni di oggi né gli scontri con la polizia. Il ministro dell’Interno Gérald Darmanin ha condannato le violenze contro la polizia, che ha definito «inaccettabili».
La proposta di legge sulla sicurezza, approvata all’inizio della settimana alla Camera e in attesa di essere discussa al Senato, era stata da subito molto criticata sia fra i sostenitori di Macron sia da sinistra. Per cercare di placare le critiche, il governo aveva chiarito che giornali e televisioni avrebbero potuto continuare a mostrare le immagini degli agenti di polizia senza dover sfocare le loro facce, e prima del passaggio alla Camera il governo aveva aggiunto un emendamento per specificare che l’articolo 24 della legge – quello che contiene il divieto di mostrare le immagini dei poliziotti – «non sarà un ostacolo al diritto di informare il pubblico».
Gli aggiustamenti del governo non hanno disinnescato le critiche, che negli ultimi giorni si sono saldate con le proteste per il pestaggio di Zecler, le cui immagini sono circolate moltissimo sui social network. «Se non potremo più fare foto o video, chi ci proteggerà dalla violenza della polizia?», ha chiesto una manifestante di 24 anni parlando con Le Monde.
Anche in Francia, come negli Stati Uniti e in altri paesi europei, si discute da tempo degli abusi e delle violenze della polizia nei confronti delle minoranze etniche. La polizia francese è formata prevalentemente da bianchi e negli anni è stata accusata di essere diventata sempre più violenta e di aver preso di mira in modo sproporzionato neri, nordafricani (e persone d’origine nordafricana) oppure membri di minoranze emarginate. La resistenza della polizia a ogni tentativo di cambiamento e la grande influenza che hanno i sindacati degli agenti hanno finora frenato ogni significativa riforma.