In Burkina Faso almeno 400mila persone non hanno potuto votare alle elezioni a causa degli attentati jihadisti
Oggi in Burkina Faso si è votato per eleggere il presidente e il Parlamento ma in buona parte dell’est e del nord del paese i seggi sono rimasti chiusi per evitare violenze contro la popolazione. Fino a non molto tempo fa il Burkina Faso era uno dei paesi più stabili dell’Africa occidentale, ma negli ultimi anni ci sono stati numerosi attentati di matrice jihadista nelle regioni più vicine al Mali, che hanno provocato la morte di oltre duemila persone soltanto nel 2020. La chiusura dei seggi ha impedito di votare ad almeno 400mila persone, il 7 per cento degli aventi diritto.
I candidati alle elezioni presidenziali sono il presidente uscente Roch Kaboré, eletto nel 2015, che ha basato la sua campagna elettorale sull’aver reso gratuita l’assistenza sanitaria a tutti i bambini sotto i 5 anni e sull’aver asfaltato alcune delle strade che attraversano il paese. I suoi sfidanti sono l’ex ministro delle Finanze Zéphirin Diabré, che si era candidato alle elezioni anche nel 2015, ed Eddie Komboïgo, capo del partito dell’ex presidente Blaise Compaoré, che governò il Burkina Faso per 27 anni fino alle grandi proteste del 2014. Sia Komboïgo che Diabré sostengono che ci siano stati brogli elettorali e hanno detto che lunedì presenteranno una denuncia; nessuno dei due per ora ha portato delle prove a sostegno delle accuse.
Se nessun candidato otterrà più del 50 per cento dei voti ci sarà un ballottaggio. I risultati del primo turno dovrebbero essere resi noti la prossima settimana.