A Pompei sono stati trovati nuovi resti umani
Appartengono a due uomini, e gli archeologi sono riusciti a ricavarne dei calchi con una tecnica inventata più di 150 anni fa
Nel Parco Archeologico di Pompei sono stati ritrovati i resti umani di due vittime della grande eruzione del Vesuvio del 79 d.C., finora sconosciuti. Appartengono a due uomini, secondo la ricostruzione degli archeologi riportata da Ansa, «un quarantenne avvolto in un caldo mantello di lana e il suo giovane schiavo». La scoperta, ha spiegato il direttore del Parco Archeologico Massimo Osanna, è importante anche perché è stato possibile realizzare dei calchi di gesso dei resti, come quelli risalenti alle ricerche archeologiche ottocentesche che diffusero nel mondo l’aspetto degli abitanti di Pompei. L’ultima volta lo si era provato a fare negli Novanta, ma il tentativo era fallito.
Sono invece state usate tecnologie più recenti per capire quali oggetti avessero con sé i due uomini al momento della morte, causata dai vapori bollenti dell’eruzione. I resti sono stati trovati all’interno della villa suburbana di Civita Giuliana, una tenuta nobiliare affacciata sul mare dove nel 2018 erano stati trovati i resti di tre cavalli, uno dei quali bardato con una sella di legno e bronzo: per questo ora la villa è nota come “Villa del sauro bardato”. I primi scavi nel sito risalgono al 1907, sotto la guida del marchese Giovanni Imperiali, che allora era il proprietario del terreno dove si trova la villa. Dopo le sue indagini il marchese fece re-interrare i resti della villa senza lasciare una adeguata documentazione su ciò che aveva trovato.
Gli scavi più recenti sono stati avviati per evitare furti da parte dei tombaroli, che più volte in passato avevano visitato il sito archeologico. Ora si sta scavando intorno al “criptoportico” che si trova sotto una delle grandi terrazze della villa. «Abbiamo avuto anche fortuna», ha racconta Osanna ad Ansa, «perché il vano nel quale abbiamo ritrovato i corpi dei due uomini era sfuggito sia agli scavi dei primi del Novecento, sia ai tombaroli: una trincea realizzata dai tombaroli passava praticamente accanto ai piedi di una delle due vittime». È stato possibile individuare la presenza di resti umani perché sotto gli strati che li coprivano si sentivano dei vuoti.
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Il video del ministero per i Beni e le Attività culturali che mostra come sono stati ottenuti i calchi dei resti: