I lavori nel digitale possono migliorare il mondo
È l'idea che guida start2impact, piattaforma di formazione online per le professioni digitali, grazie a cui più di 200 giovani hanno trovato lavoro, anche durante la pandemia
Si dice spesso che molti bambini, quando saranno adulti, faranno lavori che ora nemmeno esistono. È probabilmente vero, ma non serve usare il futuro perché già le professioni di molte persone giovani di oggi non esistevano dieci anni fa: basti pensare allo sviluppo di app o al digital marketing. È un sintomo dei grandi cambiamenti tecnologici che si sono succeduti negli ultimi decenni ed è una delle ragioni per cui per le ragazze e i ragazzi è diventato ancora più difficile immaginare cosa faranno da grandi.
Ovviamente non è che prima fosse facile: sono poche le persone che tra i 18 e i 25 anni sanno già bene cosa vorrebbero fare nel resto della vita, e tradizionalmente sia i licei che le università italiane indirizzano poco verso il lavoro. Lo sviluppo accelerato degli strumenti digitali però ha complicato le cose. Forse oggi ci sono adolescenti che sanno che da grandi potrebbero fare gli sviluppatori o occuparsi di digital marketing, ma tante altre professioni – come quella del data scientist – restano poco note. Alcune sono ancora da inventare.
Gherardo Liguori e Virginia Tosti, i fondatori di start2impact, una startup che forma e trova lavoro ai giovani nelle professioni digitali, ne hanno avuto la conferma nel 2017, incontrando studenti di varie scuole superiori e università italiane. Liguori è laureato in giurisprudenza ma è stata la sua conoscenza dei social network, acquisita da autodidatta negli anni dell’università, a fargli fare carriera: dopo gli studi è stato il responsabile della comunicazione online di parlamentari a livello nazionale ed europeo. Tosti invece è laureata in ingegneria energetica e si è poi avvicinata a sua volta al digital marketing e all’analisi e interpretazione dei dati, coordinando gli sforzi online e offline di 700 comitati locali durante la campagna del referendum costituzionale 2016. Entrambi insomma si sono reinventati nel digitale partendo da percorsi tradizionali, e volevano capire se i giovani di oggi avessero le idee più chiare di come sta evolvendo il mercato del lavoro. Dopo aver incontrato più di tremila ragazze e ragazzi hanno avuto la conferma che le loro conoscenze e prospettive attuali erano le stesse delle generazioni precedenti, come se il mondo del lavoro non fosse cambiato nel frattempo. Da qui è nata l’idea di fondare start2impact.
Cos’è start2impact
Start2impact – che si legge “start-tu-impact”– è la prima piattaforma di formazione online in cui è possibile imparare e fare pratica su diverse professioni digitali. A prima vista potrebbe sembrare simile ad altre piattaforme didattiche, che offrono corsi formativi per la gestione delle pagine sui social o per la creazione di siti e app, ma in realtà se ne discosta molto. Per due ragioni: la prima è che start2impact si concentra sul lato pratico della formazione e permette ai suoi iscritti di ricevere dei riscontri – dei feedback, come ormai dicono un po’ tutti – approfonditi e personalizzati su quanto fatto da professionisti del settore. La seconda è che per start2impact è anche molto importante trasmettere un’etica del lavoro e il suo valore nella società: per questa ragione incoraggia i membri della sua community a considerare il lavoro anche come una missione, come qualcosa che può avere un forte impatto sociale.
In concreto, start2impact offre sei diversi percorsi formativi dedicati ad altrettante competenze professionali legate al digitale: Digital marketing, Sviluppo web e app, UX/UI design (cioè progettazione delle interfacce di app e siti per come appaiono a chi li usa), Data science, Sviluppo blockchain e Startup.
Ogni percorso ha una parte teorica e la più importante parte pratica. La prima è “esternalizzata”: start2impact non propone propri webinar e videotutorial, ma indirizza i suoi iscritti a corsi online gratuiti e ben fatti, come quelli di Google e di altre grandi aziende tecnologiche. Liguori e Tosti hanno scelto di impostare in questo modo la parte teorica dei percorsi formativi riconoscendo che queste risorse, gratuite, sono già le migliori in circolazione, per quanto pochi ancora le conoscano.
Ciò su cui hanno scelto di concentrarsi è la parte pratica dei percorsi, cioè l’aspetto più trascurato nel sistema scolastico e accademico italiano. Per ogni percorso ci sono in media dieci progetti pratici da intraprendere, per testare quanto si è appreso con la teoria e mettersi alla prova in situazioni simili a quelle del mondo reale. Un esempio, relativo al percorso di Sviluppo web e app, è ideare una piattaforma i cui utenti possano segnalare la presenza di rifiuti abbandonati nella propria città. Un altro esempio, dal percorso di Digital Marketing, è sviluppare una strategia digitale per un e-commerce di abbigliamento di seconda mano. Portando avanti questi o gli altri progetti dei percorsi formativi di start2impact, gli iscritti hanno anche la possibilità di confrontarsi tra loro online (oltre che offline, pandemia permettendo) e di ricevere consigli e feedback da esperti del settore, visibili per ogni percorso sul sito della piattaforma.
Le aziende ipotetiche scelte per i progetti pratici di start2impact, come si può vedere da questi esempi, sono imprese che portano avanti progetti sostenibili e con un impatto sociale significativo. Infatti Start2impact, ispirata dai 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, vuole sensibilizzare i giovani sull’impatto sociale che possono avere le loro competenze digitali e insegnare loro a mettere «le persone davanti al profitto». Liguori e Tosti si sono dati come missione ispirare i giovani a migliorare la vita delle persone grazie al digitale, e aiutarli a farlo attraverso un nuovo approccio alla formazione.
Per questo start2impact consiglia l’iscrizione alla sua piattaforma non tanto a chi vuole solo formarsi e trovare lavoro nel digitale – ci sono tanti modi alternativi per farlo – ma soprattutto a chi vuole entrare in una community di giovani, aspiranti innovatori, determinati a crescere insieme per avere un impatto positivo sulla vita delle persone con le proprie competenze.
Con l’abbonamento annuale alla piattaforma – che costa 497 euro – si possono seguire tutti i percorsi, per ottenere maggiori competenze e magari anche capire meglio in cosa ci si vorrebbe specializzare. Per completarne uno, e poi fare colloqui online con le startup e le grandi aziende con cui start2impact collabora (che sono più di 200), ci vogliono in media 5 mesi, con un impegno part-time.
Nell’abbonamento sono inoltre inclusi eventi mensili di networking (cioè di incontro e scambio professionale), online e, quando possibile, offline, e un’area virtuale in cui è possibile confrontarsi con studenti e professionisti.
Il 2020 di start2impact
Nell’aprile del 2019 start2impact ha cominciato una collaborazione con Binario F, il centro italiano di Facebook dedicato alla formazione e allo sviluppo delle competenze digitali di persone, imprese, associazioni e istituzioni, che ha sede a Roma. Lo scopo della collaborazione era formare 150 giovani e poi trovargli un lavoro.
Ed è stato raggiunto. Già a giugno 150 persone che avevano partecipato al programma avevano iniziato a lavorare. Start2impact si è occupata di formare i partecipanti, ma anche di metterli in contatto con potenziali datori di lavoro alla fine del percorso formativo. Tra le aziende dove ora lavorano alcuni dei partecipanti al programma ci sono Bending Spoons (la società che ha sviluppato l’app Immuni) e Microsoft. Da giugno poi altri 50 giovani che avevano intrapreso il percorso di formazione di start2impact hanno cominciato a lavorare – o hanno potuto cambiare lavoro, dato che parte degli iscritti alla piattaforma ha questo obiettivo.
Ora che l’obiettivo è stato raggiunto, Liguori e Tosti stanno pensando a come migliorare start2impact per il 2021 e oltre. Prossimamente, tra le altre cose, inaugureranno un percorso formativo di filosofia ed etica per fornire una maggiore consapevolezza dell’impatto delle nuove tecnologie. Inoltre sul loro sito svilupperanno una pagina rivolta alle aziende che operano in settori ad alto impatto sociale dove gli iscritti a start2impact di maggiore talento otterranno maggiore visibilità. E infine, la settimana prossima, pubblicheranno su Amazon un libro – Dietro le quinte di una vita perfetta. Come costruire la propria strada ripartendo da se stessi – che racconta il loro percorso, i loro ideali e la storia di start2impact fino qui.