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  • Venerdì 20 novembre 2020

In Alto Adige è iniziato un test di massa contro il coronavirus

Verranno effettuati 350mila tamponi antigenici per testare le persone sopra i 5 anni

La coda al punto tamponi di via Vintola, a Bolzano (Foto Il Post)
La coda al punto tamponi di via Vintola, a Bolzano (Foto Il Post)

In Alto Adige è iniziato un esteso monitoraggio della popolazione per trovare i positivi al coronavirus, e isolarli. È la prima campagna di questo tipo in Italia. La provincia autonoma di Bolzano ha finanziato questa campagna con 3,5 milioni di euro con l’obiettivo di bloccare la trasmissione del virus. Sono stati acquistati 350mila tamponi antigenici per testare le persone sopra i 5 anni. In totale, gli abitanti della provincia autonoma di Bolzano sono 530mila e possono partecipare al monitoraggio gratuitamente. Il test antigenico non rileva il materiale genetico del coronavirus o gli anticorpi, ma gli antigeni tipici del virus, cioè le sostanze che provocano una risposta immunitaria alla sua presenza nel corpo.

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L’esito del test è disponibile in 15 minuti e viene inviato alle persone via email. In caso di positività, è obbligatorio l’isolamento domiciliare di dieci giorni. Se non si accusano sintomi, è possibile interrompere l’isolamento dopo dieci giorni senza sottoporsi a un nuovo tampone. Se il test è negativo, invece, le linee guida pubblicate dalla provincia di Bolzano raccomandano di continuare ad osservare le misure di prevenzione come la protezione di naso e bocca, il distanziamento di almeno un metro e la disinfezione delle mani. Le persone sono invitate alla prudenza perché la sensibilità del test antigenico è al 70 per cento, secondo il biostatistico Markus Falk, che ha collaborato con la provincia nell’analisi dei dati. Quindi potrebbero esserci molti falsi negativi.


Già dalle prime ore di venerdì, migliaia di persone si sono messe in coda. Le postazioni organizzate in tutti i comuni dell’Alto Adige sono 184. In totale i punti tampone sono 646. Sono quasi tremila gli operatori impegnati nella complessa organizzazione: 800 sanitari, altrettanti amministrativi e oltre mille volontari tra protezione civile, vigili del fuoco, croce bianca e altre associazioni.

La registrazione e il test durano poco, circa cinque minuti, ma c’è qualche problema di code in alcuni punti tampone. «La grande affluenza proprio il primo giorno di screening ha portato a ritardi in alcuni presidi, soprattutto nel capoluogo della provincia», spiega in una nota l’azienda sanitaria dell’Alto Adige.

Un’operatrice accoglie una donna in un punto tamponi (Foto Provincia di Bolzano)

L’azienda sanitaria e la provincia di Bolzano pubblicano gli esiti di tutti i Comuni su questa pagina dove è possibile vedere i risultati in tre momenti della giornata: alle 10, alle 16 e alle 20. Secondo il primo aggiornamento di venerdì alle 16, sono già state testate 82.970 persone. I positivi sono 1256, cioè l’1,5 per cento del totale.

Markus Falk, biostatistico che da marzo analizza tutti i dati del coronavirus in Alto Adige, ha spiegato che con una partecipazione al 70 per cento ci sarebbe una riduzione dell’indice Rt fino a 0,5 entro il 7 dicembre. Con una partecipazione al 50 per cento della popolazione, la riduzione arriverebbe entro l’11 gennaio.

Bolzano è tra le province italiane che hanno avuto una maggiore incidenza di contagi nella seconda ondata. Gli ultimi dati comunicati dall’azienda sanitaria dicono che venerdì 20 novembre sono stati registrati 736 nuovi casi positivi. I tamponi fatti sono 3.286, quindi con un tasso di positività del 22,40 per cento. Le persone in isolamento domiciliare sono 10.239. Tra giovedì e venerdì sono morte 8 persone. Dal 20 ottobre sono morte 151 persone. Già da un tre settimane gli ospedali faticano ad accogliere i malati di Covid-19 a causa dell’alto numero di malati in gravi condizioni. All’ospedale di Bolzano ci sono 38 pazienti ricoverati in terapia intensiva. Sono 329 le persone ricoverate negli altri reparti.

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