I dati sul coronavirus di oggi, giovedì 19 novembre
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 36.176 nuovi casi positivi al coronavirus e 653 morti a causa del COVID-19. Le persone attualmente ricoverate sono 37.322 (148 in più rispetto a ieri), di cui 3.712 nei reparti di terapia intensiva (42 in più di ieri) e 33.610 ricoverate con sintomi (106 in più di ieri). Sono stati analizzati 250.186 tamponi e testate 138.397 persone. È risultato positivo il 14,5 per cento dei tamponi di cui è stato comunicato il referto. Ieri i contagi registrati erano stati 34.283 e i decessi 753.
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La regione con più casi è stata la Lombardia (7.453). Seguono Piemonte (5.349), Veneto (3.753), Campania (3.334), Lazio (2.697), Emilia-Romagna (2.160) e Toscana (1.972). La regione Piemonte comunica che «il numero di tamponi odierno è sensibilmente superiore alla media giornaliera di tamponi effettuati in Piemonte perché include il caricamento di una quota di dati relativa agli screening effettuati nei giorni scorsi all’interno delle RSA».
Le province in cui è stato accertato il numero maggiore di casi sono Milano (2.928), Torino (2.543), Roma (2.510), Napoli (2.312), Monza e Brianza (873), Cuneo (829), Treviso (824), Verona (788), Padova (773), Bolzano (696), Caserta (678) e Varese (657).
Le principali notizie di oggi
- Il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia ha detto che «fino al 3 dicembre non è in discussione il cambiamento dei parametri» previsti per l’inserimento delle regioni nelle diverse zone di rischio di contagio da coronavirus, come invece chiesto mercoledì dalla Conferenza delle regioni. Bocccia ha aggiunto che «c’è un DPCM (Decreto del presidente del Consiglio dei ministri, ndr) in vigore fino a quella data e il confronto in corso» con le regioni «servirà a prendere ulteriori decisioni in vista del DPCM successivo».
- Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, intervenendo in teleconferenza all’assemblea dell’ANCI, l’Associazione nazionale dei comuni italiani, ha definito come una «fake news» la notizia «pubblicata con grande evidenza su un quotidiano» secondo cui l’Italia sarebbe in ritardo sul piano nazionale per accedere al Recovery Fund. «Abbiamo verificato e quella notizia non viene neppure da Bruxelles – ha spiegato Conte – è stata inventata di sana pianta. Le nostre linee guida sono state convalidate e condivise anche da un passaggio parlamentare».
- Il Tar della Puglia ha respinto il ricorso del Codacons di Lecce e di due gruppi di genitori contro l’ordinanza con cui la regione Puglia il 28 ottobre aveva chiuso le scuole. Il provvedimento era stato superato dall’ordinanza regionale del 6 novembre, che riapriva le scuole elementari e medie, ma dava la possibilità di svolgere su richiesta la didattica a distanza.