L’ex leader del Labour britannico Jeremy Corbyn è stato riammesso nel partito
L’ex leader del Labour britannico Jeremy Corbyn è stato riammesso nel partito, dopo essere stato sospeso lo scorso 29 ottobre per via di alcune sue dichiarazioni riguardo ai risultati di un’inchiesta sull’antisemitismo all’interno del partito. Secondo i media britannici, è una decisione che semplifica il tentativo dell’attuale leader del partito Keir Starmer di coinvolgere nuovamente l’ala più di sinistra del Labour, quella che fa ancora riferimento a Corbyn, ma che alimenterà nuove polemiche e proteste nella comunità ebraica. Non è chiaro se Corbyn subirà qualche tipo di sanzione.
I am pleased to have been reinstated in the Labour Party and would like to thank party members, trade unionists and all who have offered solidarity.
Our movement must now come together to oppose and defeat this deeply damaging Conservative government.
— Jeremy Corbyn (@jeremycorbyn) November 17, 2020
L’inchiesta da cui era cominciato tutto era stata realizzata dalla commissione britannica sui diritti umani, e aveva concluso che il Partito Laburista non fece abbastanza per affrontare le accuse di antisemitismo rivoltegli nel periodo in cui Corbyn ne era leader (tra il 2015 e il 2020), individuando anche interferenze da parte dei membri del partito per mettere a tacere le critiche. Commentando l’inchiesta, Corbyn aveva riconosciuto l’esistenza del problema, dicendosi rammaricato per non aver fatto abbastanza per risolverlo. Aveva però aggiunto che «la portata del problema è stata anche drammaticamente sopravvalutata per ragioni politiche dai nostri oppositori all’interno e all’esterno del partito, nonché da gran parte dei media». Per queste dichiarazioni era stato sospeso.
La questione dell’antisemitismo nel Partito Laburista era una delle molte critiche rivolte a Corbyn durante il suo periodo da segretario. Corbyn aveva posizioni politiche molto più a sinistra rispetto a quelle dei suoi predecessori: nel conflitto israelo-palestinese si è sempre schierato nettamente dalla parte palestinese, e le sue posizioni anti-israeliane secondo alcuni si sovrapponevano a tesi antisemite.
Corbyn era stato accusato inoltre di avere coperto alcuni membri del partito che avevano tesi apertamente antisemite, come un candidato alle elezioni locali di Peterborough che aveva definito l’uccisione di massa degli ebrei da parte dei nazisti «una bufala». Nel 2016, dopo diversi casi del genere, Corbyn chiese un’indagine interna, in seguito alla quale ammise che dal 2015 al marzo del 2018 c’erano stati trecento casi di dichiarazioni antisemite tra i membri del Partito Laburista.