La Bulgaria ha bloccato le trattative per l’ingresso della Macedonia del Nord nell’Unione Europea
Martedì la Bulgaria si è opposta alle trattative in corso per l’ingresso della Macedonia del Nord nell’Unione Europea, bloccando di fatto l’inizio dei colloqui per l’adesione del piccolo paese balcanico. La ministra degli Esteri Ekaterina Zaharieva ha detto, genericamente, che la Bulgaria non può sostenere per ora l’inizio dei negoziati di adesione della Macedonia del Nord a causa di controversie aperte sulla storia e sulla lingua dei due paesi.
«La Bulgaria – ha dichiarato Zahariev dopo che i ministri degli Esteri dell’Unione Europea avevano discusso l’argomento in una riunione online – in questa fase, non può sostenere la bozza del quadro negoziale con la Repubblica di Macedonia del Nord e lo svolgimento della prima conferenza intergovernativa». Zaharieva ha aperto invece ai negoziati con l’Albania. I colloqui di adesione all’Unione di Macedonia del Nord e Albania dovrebbero iniziare a dicembre con una conferenza intergovernativa.
Per cercare di aderire all’Unione Europea la Macedonia ha dovuto accettare di aggiungere la parola “Nord” al suo nome ufficiale per risolvere uno scontro decennale con la Grecia che ha una sua regione settentrionale con quel nome. Anche la Francia nel 2019 aveva manifestato scetticismo sull’ingresso del paese nell’Unione Europea.
La Bulgaria starebbe cercando garanzie che la Macedonia del Nord, una volta entrata nell’Unione Europea, non avanzi alcuna rivendicazione per una minoranza di lingua macedone in Bulgaria. La Bulgaria vorrebbe che nei documenti ufficiali dell’Unione, per evitare di menzionare direttamente la “lingua macedone”, si dicesse che deriva dal bulgaro.