Campania e Toscana diventano aree rosse
Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche diventano invece aree arancioni, mentre restano aree gialle Lazio, Molise, Sardegna, Veneto e la provincia autonoma di Trento
Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato in serata una nuova ordinanza che aumenta a partire dal 15 novembre il numero delle aree rosse estendendole a Campania e Toscana, oltre a Calabria, Lombardia, Piemonte e Val d’Aosta, classificate come aree a maggior rischio di contagio già dall’ordinanza dello scorso 4 novembre, e la provincia autonoma di Bolzano, da quella del 10 novembre.
La nuova ordinanza inserisce invece Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche nelle aree arancioni come Abruzzo, Basilicata, Liguria, Puglia, Sicilia e Umbria. Restano aree gialle Lazio, Molise, Sardegna, Veneto e la provincia autonoma di Trento.
Il cambio di livello di rischio delle regioni è stato deciso dalla cabina di regia dell’Istituto Superiore della Sanità e del ministero della Salute in base all’indice Rt e a 21 parametri tra cui il numero dei ricoveri in ospedale e la percentuale dei tamponi positivi su tutti i tamponi effettuati nella settimana dal 2 all’8 novembre. Riguardo alla nuova ordinanza, il ministro Speranza ha sentito i presidenti delle regioni e ha ottenuto il parere positivo del Comitato tecnico scientifico.
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Aree gialle
Nelle regioni “gialle” sono in vigore quelle che possono essere considerate le “regole base” a cui si vanno ad aggiungere le restrizioni più severe per le aree con una situazione epidemiologica più grave. In queste regioni è in vigore il cosiddetto “coprifuoco” dalle 22 alle 5 del mattino, durante il quale le persone non possono andare in giro salvo «comprovati motivi di lavoro, necessità e salute» che dovranno essere autocertificati.
Nelle giornate festive e prefestive sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita, ma possono restare aperte farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, i tabaccai e le edicole al loro interno. Sono chiusi musei e mostre. Restano chiusi teatri, piscine, palestre, cinema e sono sospese le attività di sale scommesse, sale giochi, bingo e slot machine anche nei bar e nelle tabaccherie. Restano aperti i centri sportivi.
La didattica è effettuata completamente a distanza nelle scuole superiori, tranne che per attività di laboratorio e per gli studenti con disabilità, mentre nelle scuole elementari, medie e per l’infanzia possono fare attività didattica in presenza ma con uso obbligatorio delle mascherine (tranne che per i bambini di età inferiore ai 6 anni). Le università sono chiuse, salvo alcune attività per le matricole e i laboratori.
La capienza massima dei mezzi di trasporto pubblico è ridotta al 50 per cento, con l’eccezione dei mezzi per il trasporto scolastico.
Ristoranti e bar possono restare aperti dalle 5 fino alle 18: il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi; dopo le ore 18 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico. È consentita la ristorazione con consegna a domicilio e fino alle 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto.
Aree arancioni
Nelle aree arancioni, oltre alle limitazioni previste nelle aree gialle, è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dalla regione e dal proprio comune di residenza, salvo quelli motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute. Sarà comunque consentito spostarsi per assicurare lo svolgimento della didattica in presenza: questi spostamenti riguardano quindi docenti, alunni e gli accompagnatori di questi ultimi. Non ci sono limiti agli spostamenti all’interno del comune di residenza, quindi si può liberamente uscire di casa. Sono sospesi tutti i servizi di ristorazione ed è consentita solo la consegna a domicilio e fino alle 22 la ristorazione con asporto.
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Aree rosse
Nelle aree rosse valgono tutte le regole delle zone gialle e arancioni ma è inoltre vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai comuni di residenza o di domicilio: è vietato uscire di casa tranne che per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute. Sono consentiti il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza e gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti in cui è consentita.
Sono sospesi tutti i servizi di ristorazione ed è consentita solo la consegna a domicilio e fino alle 22 la ristorazione con asporto. A differenza dello scenario 3 (arancione), sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità, anche nei centri commerciali, che restano aperti solo per consentire l’accesso a queste attività. Rimangono chiusi, indipendentemente dalla tipologia di attività svolta, i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari. Restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie, le parafarmacie e alcune attività inerenti ai servizi alla persona, fra cui parrucchieri, barbieri e lavanderie.
Sono sospese tutte le attività sportive di gruppo, anche svolte nei centri sportivi all’aperto, ma è consentito svolgere attività motoria in prossimità della propria abitazione, nel rispetto della distanza fisica e con obbligo di mascherina. È invece consentito lo svolgimento di attività sportiva in forma individuale, ma all’aperto.