Una canzone dei Killers
Facciamo come quando la sera si usciva, motivati
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Oggi Neil Young compie 75 anni: se penso che l’ho visto una volta sola, a Viareggio (per la festa della DC!), ed era l’anno sciagurato del vocoder.
Ci sono degli strascichi ulteriormente tristi della morte di Ric Ocasek dei Cars, un anno fa, che riguardano la sua vedova Paulina Porizkova, già modella di fama planetaria.
La grande società di vendita di biglietti e organizzazione di concerti Ticketmaster, sta lavorando a un piano per permettere l’accesso ai concerti – quando si potrà – solo agli spettatori vaccinati contro il coronavirus, e di verificarlo tramite la sua app. Le reazioni sono state molto disincantate o sarcastiche, sulla possibilità che sia realizzabile: ma la battuta migliore per chi è pratico con i sovrapprezzi pretestuosi abituali è “aggiungeranno dieci dollari al prezzo del biglietto per ‘controllo vaccino'”.
Bones
Ormai tredici anni fa io e Matteo Bordone facemmo una memorabile scampagnata a Londra (un lavoro, nei fatti, pure pagato e con una quota di freddo memorabile: ma impagabile in divertimento). Eravamo stati arruolati dalla tv che si chiamava Cult per raccontare agli spettatori italiani un bel documentario sui famosi studi di Abbey Road: qui ci si fa un’idea del clima, in tutti i sensi.
Ma la canzone che associo a quei giorni non c’entra niente con Abbey Road e tutti quelli che ci hanno registrato dei dischi: era uscita un anno prima e l’avevamo passata in radio, a Condor (il programma che facevamo ogni giorno e che fu chiuso come inizio di una successiva demolizione dell’identità di Radio2, ma è una storia lunga). E mi ricordo che una sera a Londra ci rifugiammo in un pub alla fine delle riprese, e a un certo punto suonò questa canzone e noi sbracammo a cantarla ad alta voce e a riconoscere ogni trovata di arrangiamento e canora, coinvolti per l’ennesima volta dal suo “tiro”, termine caro a Matteo per indicare le canzoni che, beh, che hanno un “tiro”.
È una baracconata carica di suoni e di enfasi teatrale, sia dove è più aggressiva sia dove si addolcisce nel refrain: all’altezza di certe cose dei Queen. Loro, i Killers, sono di Las Vegas, hanno un leader di gran voce che fa molto la rockstar e hanno sbancato con tutti i primi dischi a partire dal 2004: ora ci marciano, accontentandosi di vendere milioni di dischi (sei su sei al primo posto nella classifica britannica) senza contribuire particolarmente alla storia della musica.
È una canzone da andare a conquistare il mondo, e invece ve la dovete godere chiusi in casa, mi dispiace. Oppure aspettate domattina, il mondo sarà ancora lì da andare a conquistarlo: ma solo se siete in una regione gialla o in situazione di necessità.
Don’t you wanna come with me?
Don’t you wanna feel my bones on your bones?
It’s only natural
Come and take a swim with me
Don’t you wanna feel my skin on your skin?
It’s only natural
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