«Le mascherine non servono a un cazzo», secondo il nuovo commissario per la Sanità in Calabria
Lo disse a fine maggio a un gruppo di femministe, a cui fece anche un paio di commenti sgradevoli
Dopo le dimissioni di ieri del commissario per la Sanità in Calabria Saverio Cotticelli – aveva detto a un giornalista che non sapeva di dover preparare il “piano Covid” per la Calabria – al suo posto il governo ha nominato Giuseppe Zuccatelli, di cui sono subito emerse alcune dichiarazioni particolarmente imbarazzanti.
Zuccatelli ha 76 anni e tra le altre cose è stato presidente dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali e candidato di Liberi e Uguali – il partito di sinistra del ministro della Salute Roberto Speranza – alle elezioni politiche del 2018. Più di recente Zuccatelli era stato commissario straordinario dell’azienda sanitaria provinciale (ASP) di Cosenza. Nelle ultime ore è girato un video di alcuni mesi fa, quando era commissario dell’ASP, in cui tra le altre cose dice che «le mascherine non servono a un cazzo» nel limitare la diffusione del coronavirus. E poi aggiunge, alzando notevolmente la voce:
Sai cos’è che serve? La distanza. Perché per beccarti il virus se io fossi positivo tu sai cosa devi fare? Devi stare con me e baciarmi per 15 minuti con la lingua in bocca.
#Zuccatelli:
Per chi ricorda che il nuovo commissario alla sanità in Calabria sul Covid sosteneva che la mascherina non servisse "a un c*zzo" e che per infettarsi fosse necessario baciarsi 15 minuti con la lingua in bocca, "altrimenti non te lo becchi"pic.twitter.com/azOkNGXVi5— Perché è in tendenza? (@perchetendenza) November 8, 2020
Zuccatelli ha spiegato in una nota che quelle affermazioni sono «errate» ed «estrapolate impropriamente da una conversazione privata», e inoltre «risalgono al primo periodo della diffusione del contagio». In realtà però il video risale al 27 maggio, quando tutto il mondo scientifico si era convinto dell’utilità delle mascherine, e quando il contagio era già in corso da mesi.
Che il video sia stato girato a maggio lo prova il fatto che in quei giorni il collettivo femminista “FEM.IN. Cosentine in lotta” parlò pubblicamente dell’incontro – chiesto per ottenere spiegazioni sulla mancata riapertura dei consultori locali – e soprattutto diffuse un altro video girato verso la fine dell’incontro. Zuccatelli è vestito nello stesso modo e anche la stanza si presenta identica al primo video, certificandone l’autenticità. L’incontro, fra l’altro, era tutt’altro che privato dato che le FEM.IN vennero ricevute da Zuccatelli nella veste di commissario, e ripresero parte dell’incontro.
Nel frattempo Zuccatelli ha fatto sapere di essere risultato positivo al coronavirus e di trovarsi al momento in quarantena.