Una canzone di Lenny Kravitz
Che poi se ne porta dietro un'altra, meglio ancora
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Domani saranno 4 anni che è morto Leonard Cohen.
Invece domani compie 50 anni Neil Hannon dei Divine Comedy, già amato ospite di questa newsletter.
Cat Stevens sta tirando fuori e riciclando un po’ di tutto dal suo archivio: ora ha pubblicato questo vecchio video di Lady D’Arbanville.
Stand by my woman
Ok, il tema “mi sono comportato male ma ora ho capito i miei sbagli” è insopportabile, in generale e in tutte le canzoni. La risposta che merita è “sai che c’è? fatti un giro”. È pieno di gente che non si è mai comportata male neanche prima, là fuori.
Ma se gliela perdoniamo, è una gran bella canzone facile. E poi merita indulgenza per essere una citazione e una risposta a quel meraviglioso classico del country che è Stand by your man, e che la maggior parte di noi – ignoranti del country – scoprì nell’esilarante versione dei Blues Brothers quando devono addomesticare il pubblico del locale country (“Che genere di musica fate? Tutte e due: country e western”). L’originale era del 1968, di Tammy Wynette, ed è stata attaccata per decenni per il suo messaggio succube nei confronti dei maschi, anche se un’altra lettura più nobile può sintetizzare il testo in “sono uomini, sono pirla, bisogna avere pazienza e perdonarli”.
But if you love him you’ll forgive him,
Even though he’s hard to understand
And if you love him oh be proud of him,
‘Cause after all he’s just a man
Certo, così è andata a finire che la canzone di stasera è stata eclissata dalla sua presunta ispirazione. E insomma, ve ne andate con due al prezzo di una. Perché anche quella di Lenny Kravitz ha le sue bellezze, nell’incipit e nel modo di cantarla di lui (strana posizione, quella di Lenny Kravitz, nella storia del rock: troppo frivolo e pop per essere considerato seriamente, malgrado il primo disco molto bello; ma abbastanza soul e bravo da meritare considerazione). In Playlist ne avevo scritto così, della canzone: “Qui siamo sul soul soul, con un pianoforte Beatles, e la solita grandezza di Kravitz nello staccarsi dalla voce vellutata a quella appassionata, tirata fuori dalla gola infilandoci la mano fino all’avambraccio”.
I’m gonna stand by my woman now
I’m gonna stand by my woman now
‘Cause I can’t live my life alone
Without a home
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