Cosa si può fare in Lombardia, Piemonte, Calabria e Valle d’Aosta
Una guida alle restrizioni in vigore nelle "aree rosse" da venerdì 6 novembre
Da venerdì 6 novembre entreranno in vigore le nuove misure restrittive decise dal governo con l’ultimo DPCM (il decreto del presidente del Consiglio che sarà in vigore fino al 3 dicembre) per cercare di contenere la nuova diffusione del coronavirus. Le restrizioni prevedono la divisione dell’Italia in tre aree, a seconda della gravità della situazione epidemiologica locale: una rossa, una arancione e una gialla, dalla più grave alla meno grave.
Le limitazioni maggiori saranno in Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta, considerate “aree rosse”. Puglia e Sicilia sono state invece inserite in una fascia intermedia di rischio, la cosiddetta “area arancione”. Tutte le altre regioni sono considerate “aree gialle”, cioè zone del paese in cui il virus circola, ma in cui la situazione epidemiologica è considerata meno grave.
La suddivisione delle regioni nelle varie aree è stata definita da un’ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza e, come previsto dall’ultimo DPCM, d’intesa con i presidenti delle regioni. Il DPCM avrebbe dovuto entrare in vigore il 5 novembre, ma è stato spostato di un giorno «per consentire a tutti di disporre del tempo utile per organizzare le proprie attività», come ha spiegato il presidente del Consiglio mercoledì sera.
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Cosa succede nelle “aree rosse”
Nelle “aree rosse” (Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta) saranno in vigore limitazioni che riducono ciò che si può fare a una situazione simile a quello del lockdown in corso a livello nazionale. In sostanza gli spostamenti, consentiti solo all’interno del proprio comune di residenza, dovranno essere limitati alle attività strettamente necessarie, altrimenti è obbligatorio rimanere nella propria abitazione.
Nello specifico saranno sospese le attività commerciali al dettaglio, ad eccezione delle attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità, anche nei centri commerciali, che rimarranno aperti solo per consentire l’accesso a queste attività. Rimarranno chiusi, indipendentemente dalla tipologia di attività svolta, i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari. Resteranno aperte le librerie, le edicole, i tabaccai, le farmacie, le parafarmacie e alcune attività inerenti ai servizi alla persona, fra cui parrucchieri, barbieri e lavanderie.
Saranno sospese tutte le attività sportive di gruppo, anche quelle svolte nei centri sportivi all’aperto, sarà consentito solo lo svolgimento di attività sportiva in forma individuale e all’aperto. Si potrà svolgere attività motoria in prossimità della propria abitazione, nel rispetto della distanza fisica e con obbligo di mascherina. Le attività scolastiche si svolgeranno esclusivamente a distanza, tranne che per scuola dell’infanzia, elementare e prima media.
La capienza massima dei mezzi di trasporto pubblico verrà ridotta al 50 per cento, con l’eccezione dei mezzi per il trasporto scolastico. I servizi di ristorazione saranno consentiti solo con consegna a domicilio e fino alle 22 con asporto, con divieto di consumazione sul posto.
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