Una canzone dei Gorillaz

L'unica canzone d'amore che si sappia in cui si parla di un lamantino

(Gareth Cattermole/Getty Images)
(Gareth Cattermole/Getty Images)

Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, ci si iscrive qui.
Nelle ultime 24 ore a tutti quanti sarà venuta in mente una canzone sola, cantata da Ray Charles, sentendo continuamente parlare dell’importanza della Georgia nei conteggi delle elezioni presidenziali. Ci hanno pensato anche al museo di Louis Armstrong, dove hanno addirittura notato che l’anniversario della sua versione di Georgia on my mind è oggi.
Il messaggio di Stevie Wonder perché la smettiate di litigare è bello e toccante, ma devo confessare che ogni tanto mi perdevo dei pezzi, ipnotizzato dalla sua coolness.
C’è un’app che vorrei da anni che qualcuno creasse, di conoscenza condivisa: in sostanza è una mappa in cui è segnalato in tempo reale che musica stia suonando in ogni locale pubblico, bar, negozio o altro. E anche a che volume, d’accordo.

On Melancholy hill
Non puoi avere tutto dalla vita, ma puoi avere me.
Avete mai qualcuno da consolare di qualcosa su cui non potete fare niente? Non avete soluzioni, quella cosa è irrimediabile o non rimediabile da voi, e non sapete cosa dire? E non vi viene da dire così, e poi avere un immediato dubbio se abbiate detto una cosa bellissima oppure una cosa presuntuosa e sproporzionata?
Well you can’t get what you want
But you can get me

Chissà se nel verso c’è anche una citazione intenzionale dalla canzone che si è impossessata di quel modo di dire per l’eternità (noi diciamo “non si può avere tutto dalla vita”, ma gli inglesi usano you per gli impersonali), You can’t always get what you want dei Rolling Stones, ulteriormente consegnata all’eternità dalla indimenticabile scena del funerale del Grande freddo.

Ma restiamo su On Melancholy hill (salto tutta la parte in cui vi argomenterei la mia diffidenza da sempre per una band presentata come un “progetto” e imparagonabile alle cose che il suo leader Damon Albarn ha fatto altrove): gran canzonetta d’amore allegro, senza fatiche, dolori, tormenti e struggimenti, per una volta.
So let’s set out to sea
‘Cause you are my medicine
When you’re close to me
When you’re close to me

E soprattutto, l’unica canzone di cui io sappia in cui compare un manato, come si chiamava ai tempi dei miei album di figurine: ora prevale lamantino.
Up on melancholy hill
Sits a manatee
Just looking out for the day
When you’re close to me
When you’re close to me

(qui dal vivo, qui acustica, e qui per strada)


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