Dieci presidenti inventati
I presidenti degli Stati Uniti che non sono mai esistiti se non al cinema o in televisione
Per la maggior parte dei 45 presidenti statunitensi che ci sono stati finora, da George Washington a Donald Trump, c’è almeno un film (in certi casi più d’uno) in cui un certo presidente è stato interpretato da un attore famoso. E c’è anche un attore (Daniel Day-Lewis) che interpretando un presidente (Abraham Lincoln) ha vinto l’Oscar come miglior protagonista. Poi ci sono, nella storia del cinema e della serialità televisiva, centinaia di presidenti inventati, più o meno da zero. Ne abbiamo scelti dieci per chi – in attesa di capire se il prossimo sarà sempre il 45esimo o invece il 46esimo – vuole restare vagamente in tema, ma allo stesso tempo distrarsi un po’.
James Marshall
È il presidente interpretato da Harrison Ford in Air Force One, uscito nel 1997. È un film d’azione, e quindi non viene detto granché sulle idee e sulla storia politica del presidente Marshall. Di lui sappiamo che ha combattuto in Vietnam, che parla il russo e che sembra piuttosto gradito agli statunitensi. Il volo del film è un volo di ritorno dalla Russia, dove – improvvisando un discorso diverso da quello che era stato preparato per lui – il presidente Marshall dice che gli Stati Uniti non negozieranno più con i terroristi. E proprio con dei terroristi si trova ad avere a che fare sul suo Air Force One.
Jed Bartlet
È interpretato da Martin Sheen ed è il saggio, pensoso e carismatico presidente Democratico di The West Wing, la serie in sette stagioni creata da Aaron Sorkin e andata in onda dal 1999 e ora disponibile su Amazon Prime Video. La sua carriera non la raccontiamo, nel caso qualcuno ancora debba decidersi a impegnarsi nella visione della serie, i cui 154 episodi hanno una durata complessiva di quasi cinque giorni. È un presidente Democratico, che nei piani iniziali di Sorkin avrebbe dovuto comparire solo di rado, per far sì che il racconto si concentrasse meglio sui membri del suo staff. Poi i piani cambiarono: Jed Bartlet è un presidente di cui alla fine si arrivano a conoscere moltissime cose. Nel primo episodio della prima stagione, comunque, arriva alla fine, e arriva così:
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Andrew Shepherd
Il presidente fittizio di Il presidente – Una storia d’amore, un film del 1995 diretto da Rob Reiner, che partì da una sceneggiatura scritta da Sorkin. Il presidente è Michael Douglas e nel film (il cui titolo originale è più semplicemente The American President) il capo dello staff di Shepherd è interpretato da Martin Sheen. Il presidente – Una storia d’amore dura poco meno di due ore: c’è poco tempo per approfondire pensieri, mutamenti e convincimenti politici di Shepherd; e poi non è che ce ne sia davvero l’intenzione: è prima di tutto un film romantico, su un presidente vedovo che si innamora di una lobbista. Anche lui è un presidente Democratico e anche lui – come succede spesso ai personaggi scritti da Sorkin – con i discorsi ci sa fare.
Thomas J. Whitmore
È il presidente di Independence Day, il film di fantascienza uscito nel 1996 (uscirono molti film presidenziali, negli anni Novanta). È interpretato da Bill Pullman, ed è probabilmente uno dei suoi ruoli più ricordati (un altro è quello in Balle Spaziali, dove è il contrabbandiere Stella Solitaria). Whitmore è un ex pilota militare, che ha combattuto nella guerra del Golfo. Non è chiara la sua appartenenza politica, ma in un libro di accompagnamento al film si parlò di lui come di un presidente Democratico. Lo si rivede nel sequel Independence Day: Rigenerazione, in cui a guidare gli Stati Uniti c’è la presidente Elizabeth Lanford (interpretata da Sela Ward), che però è molto meno eroica di quanto non fosse stato Whitmore nel primo.
Jordan Lyman
Sette giorni a maggio, uscito nel 1964 e tratto da un omonimo romanzo di due anni prima, è un film di fantapolitica in cui alcuni vertici militari (guidati da un generale interpretato da Burt Lancaster) tramano per deporre il presidente interpretato da Fredric March, che si è impegnato per un accordo per il disarmo nucleare con l’Unione Sovietica. Grazie a una soffiata di un colonnello a lui vicino (interpretato da Kirk Douglas) il presidente Lyman prova a difendersi. Sette giorni a maggio sarebbe dovuto uscire nel dicembre 1963, ma fu spostato di qualche mese in seguito all’uccisione, nel novembre di quell’anno, di John Fitzgerald Kennedy.
“Il presidente”
A prova di errore – uscito nel 1964 e diretto da Sidney Lumet – ha per protagonista un presidente interpretato da Henry Fonda, del quale non viene però mai detto il nome. “Il presidente” in questione si trova a dover gestire una gravissima crisi nella quale gli Stati Uniti bombardano per sbaglio Mosca e a dover quindi prendere una terribile e drastica decisione per provare, a quel punto, a scongiurare una guerra nucleare con l’Unione Sovietica.
Tom Beck
Tra i suoi tanti ruoli – compreso Dio – Morgan Freeman è stato anche il presidente di Deep Impact, il film catastrofico del 1998 (che è diverso da “catastrofico film”: questo, per esempio, ebbe ottimi incassi nonostante la quasi concomitanza con Armageddon, con il quale condivideva certi spunti). Un presidente che si trova a dover affrontare l’arrivo di una devastante cometa sulla Terra. Freeman, tra i suoi tanti ruoli, è stato anche il temporaneo presidente di Attacco al potere e il Nelson Mandela in Invictus.
James Dale
È Jack Nicholson in Mars Attack, un altro film degli anni Novanta. E un film che di certo non era interessato ad approfondire la storia personale e politica del suo presidente. Ma è pur sempre Jack Nicholson che fa il presidente degli Stati Uniti in un film, e un presidente che prova a fare la cosa giusta e cerca la pace e la convivenza con gli alieni. Purtroppo, fa una brutta fine.
Merkin Muffley
Anche Il dottor Stranamore – Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba, uscito nel 1964, ha il suo presidente di fantasia: Peter Sellers. Che in quel film fece anche altri due personaggi: l’ufficiale inglese della Royal Air Force Lionel Mandrake e il dottor Stranamore, uno scienziato ex nazista naturalizzato americano, direttore per lo sviluppo delle armi nucleari al quale, tra l’altro, capita di chiamare “Führer” proprio il presidente Muffley.
Madame President
È interpretata da Ernestine Barrier, che nel film di fantascienza Project Moonbase, uscito nel 1953, interpretò una presidente statunitense che nel futuro immaginato dal film (il 1970) è alle prese con una missione sulla Luna. Di lei, e di altre donne presidenti degli Stati Uniti parlò qualche anno fa Smithsonian Magazine. Di altre decine di presidenti inventati, più uomini che donne, qualche anno fa si occupò invece il Wall Street Journal. Ancora prima, nel 2009, dei “presidenti che ci immaginiamo”, su carta, su schermo e persino online, parlò invece un libro di Jeff Smith.