Otto nuove cose da guardare in streaming a novembre
Una serie sulle origini di Roma, un documentario sul più noto capitano della Roma, la nuova stagione di "The Crown" e il film "Elegia americana", per esempio
Già di suo, novembre non è che sia un mese che metta proprio voglia di uscire di casa la sera. Per di più in questo novembre, per motivi certamente noti, non sarà possibile accomodarsi al cinema a guardare un film. Come già era stato tra marzo e maggio, a molti torneranno utili i tanti servizi di streaming disponibili in Italia, come Amazon Prime Video, Now TV, Netflix o Disney+.
Oltre alle migliaia di vecchi contenuti a disposizione, ogni mese ci sono anche decine di nuovi arrivi. Ne abbiamo scelti otto, tutti nuovi. Dove “nuovi” vuol dire che non sono vecchi film o vecchie serie che ritornano in qualche catalogo, ma contenuti mai usciti prima in Italia. Per vedere invece cosa potreste esservi persi a ottobre: qui.
Romulus
6 novembre (Sky Atlantic e Now TV)
È la serie di Matteo Rovere, il regista di Il primo re, il film del 2019 sulla storia di Remo e di Romolo. Quel film – parlato in protolatino, una lingua arcaica che si pensa si parlasse prima del latino – raccontava la storia dei due fratelli. Romulus racconterà «fra storia, leggenda e rivoluzione» quello che succede dopo, cioè la nascita di Roma. Anche in questo caso, tutti e dieci gli episodi sono stati girati in protolatino (ma si potranno anche vedere nella versione italiana, che è quella del trailer).
Sebbene ne condivida il regista e l’ambientazione (l’ottavo secolo a.C., dalle parti di Roma), la serie non va considerata come un sequel del film ma più che altro come uno spin-off, perché racconta una storia diversa, con altri personaggi. Parlando a Repubblica, Rovere ha spiegato così che rapporto c’è tra il film e la serie: «Nel Primo re ho raccontato la leggenda di Romolo e Remo come se fosse vera, qui il lavoro è stato diverso. Ci siamo immaginati, al contrario, la genesi di questa leggenda: a livello storico non si hanno notizie condivise sul quel periodo antico e al riguardo ci sono tante scuole di pensiero archeologiche che lavorano sulla mitografia e quella romana ci ha aiutato».
La vita davanti a sé
13 novembre: Netflix (film)
L’adattamento cinematografico (si può dire anche se non va nei cinema?) di un romanzo del 1975 di Roman Gary, che già nel 1977 era diventato il film francese La vie devant soi, premiato con l’Oscar per il miglior film in lingua straniera. Racconta la storia di una superstite dell’Olocausto che accoglie nella sua casa di Bari un dodicenne senegalese e parla, nella sintesi di Netflix, di «due spiriti solitari che impareranno a proteggersi l’un l’altro, diventando un’insolita famiglia».
Il ragazzo, Momo, è interpretato da Ibrahima Gueye. La donna è Sophia Loren, il cui ultimo lungometraggio era stato Nine, nel 2009. Il regista è Edoardo Ponti, figlio del produttore cinematografico Carlo e di Sophia Loren, che ha detto: «Mio figlio si era innamorato del libro, me lo ha fatto leggere. La storia è bellissima ma lo sa, per fare un film ci vogliono tanti soldi e devi trovare i produttori che si innamorino della storia. Ho detto a Edoardo: che facciamo, ci buttiamo?».
The Crown
15 novembre: Netflix (serie, quarta stagione)
Non è evidentemente una nuova serie, ma si merita un posto qui perché è tra le serie Netflix più apprezzate e, a quanto pare, seguite. Tra l’altro in grado di superare senza problemi la terza stagione, cosa che molte serie Netflix non riescono a fare. Questa nuova stagione inizia «sul finire degli anni Settanta» e la sua protagonista, la regina Elisabetta II, è interpretata, così come nella terza stagione, da Olivia Colman. Impegnata, scrive Netflix, «a garantire la linea di successione al trono cercando la moglie giusta per il principe Carlo, che a trent’anni è ancora scapolo»; intanto il Regno Unito «comincia a sentire l’impatto delle politiche controverse introdotte da Margaret Thatcher» ed è alle prese, tra le altre cose, con la guerra delle Falkland.
Rapido chi-farà-chi della serie: Gillian Anderson sarà Margaret Thatcher ed Emma Corrin, che ha 24 anni, sarà la giovane Diana Spencer, che nelle successive stagioni sarà invece interpretata dall’attrice australiana Elizabeth Debicki.
Mi chiamo Francesco Totti
16 novembre: Amazon Prime Video (documentario)
Il 28 maggio 2017 Francesco Totti, il calciatore più importante e rappresentativo della storia della Roma, smise di giocare. Il documentario – diretto da Alex Infascelli – parte dalla sera prima di quel giorno per ripercorrere tutta la vita di Totti, raccontata attraverso un solo punto di vista e una sola voce narrante, quella di Totti stesso. Le immagini inedite non sono molte, ma come ha scritto Gabriele Niola su Wired contribuiscono a raccontare il personaggio in modo diverso rispetto alla narrazione che lo ha accompagnato lungo tutta la sua carriera: «Totti non è solo riraccontato da capo (che è quello che avrebbe potuto fare un qualsiasi buono special televisivo), ma è proprio la sua mitologia a essere rifondata».
We Are the Champions
17 novembre: Netflix (docu-serie)
Una serie documentaria che gira il mondo per raccontare competizioni bizzarre e i loro partecipanti. Qualche esempio, per capirci: la rincorsa di forme di formaggio che rotolano giù da una ripida collina, il primo campionato mondiale di mangiatori di peperoncino e quelli di yo-yo, oppure il campionato mondiale di salto della rana, che si svolge ad Angels Camp, in California, e nel corso del quale, spiega Netflix, «l’obiettivo principale è quello di battere il record di Rosie the Ribiter, pari a circa 6,55 metri».
Il talento del calabrone
18 novembre: Amazon Prime Video (film)
Sarebbe dovuto uscire a marzo al cinema, e invece arriva a novembre via internet. È il primo film di Giacomo Cimini ed è un thriller ambientato a Milano: il protagonista è un DJ radiofonico che riceve la chiamata di un ascoltatore che gli dice di volersi suicidare, facendosi esplodere in città. Il DJ è Lorenzo Richelmy, l’ascoltatore Sergio Castellitto. La detective che si occuperà della questione è Anna Foglietta.
Marvel 616
20 novembre: Disney+ (docu-serie)
Agli appassionati Marvel in astinenza da film Marvel (che è possibile siano abbonati a Disney+, data la presenza nel suo catalogo di diverse cose Marvel), Disney+ offre una serie documentaria che «esplora come la ricca eredità Marvel di storie, personaggi e creatori viva anche nel mondo esterno» e che «approfondisce gli intrecci tra narrazione, cultura pop e fandom nell’Universo Marvel» di una casa editrice di fumetti diventata qualcosa di molto più grande.
Il “616” del titolo della docu-serie è un riferimento al fatto che, nell’Universo Marvel, la continuity principale (il contesto spazio-temporale che unisce più storie) è chiamato Terra-616: un numero che con ogni probabilità fu scelto a caso.
Elegia americana
24 novembre: Netflix (film)
È diretto da Ron Howard – che arriva dalle regie di due documentari, su Luciano Pavarotti e sui Beatles, e da Solo: A Star Wars Story – ed è tratto dall’omonimo libro che qualche anno fa aveva raccontato l’emancipazione dell’autore dalla comunità rurale dell’Ohio e che fu apprezzato per come, tra le altre cose, era riuscito a presentare un certo tipo di sostenitori di Donald Trump, raccontando il loro vittimismo e la loro arrendevolezza.
Il protagonista – J.D. Vance, l’autore del libro memoir – è un marine che studia legge a Yale e che, per via di una crisi familiare, deve tornare «nella casa che ha cercato di dimenticare», scrive Netflix, e una volta tornato deve «districarsi tra le complesse dinamiche culturali della sua famiglia, tipiche delle comunità montane degli Appalachi, inclusa la sua precaria relazione con la madre Bev (Amy Adams), afflitta da problemi di dipendenza».