Conviene comprare un saturimetro?
Misura l'ossigeno nel sangue, non costa troppo ed è semplice da usare: sia la Società italiana di pneumologia che la Federazione Italiana dei Medici di Famiglia consigliano di averne uno a casa
Con la nuova alta diffusione dei contagi da coronavirus molte persone stanno acquistando un saturimetro, cioè uno di quei piccoli strumenti che grazie agli infrarossi misurano la percentuale di ossigeno nel sangue di una persona. Servono per rilevare segnali di problemi respiratori seri e vengono molto usati dai medici che seguono le persone malate di COVID-19, ma non sono apparecchi particolarmente sofisticati: chiunque può imparare a usarli e costano circa come un misuratore di pressione.
Nei mesi del primo lockdown era difficile trovarne, sia nelle farmacie fisiche che nei negozi online, mentre ora l’assortimento non manca, e giovedì in un’intervista a Repubblica il presidente della Società italiana di pneumologia Luca Richeldi, che è anche primario dell’ospedale Gemelli di Roma e membro del Comitato tecnico scientifico del governo, ha consigliato a tutti di averne uno a casa.
Cosa fa esattamente un saturimetro
I saturimetri sono piccoli dispositivi che somigliano a mollette dotate di uno schermo, che oltre a mostrare la percentuale di ossigeno nel sangue indica anche la frequenza cardiaca. Per usarne uno bisogna infilarci dentro un dito oppure applicarlo al lobo di un orecchio, due parti del corpo che possono essere racchiuse dalle due parti della “molletta”. Non sono invasivi e non causano dolore.
Il funzionamento dei saturimetri si basa sul modo in cui l’emoglobina, che è la proteina contenuta nei globuli rossi a cui si deve il trasporto dell’ossigeno nel sangue, assorbe la luce rossa e quella infrarossa. Se non è legata all’ossigeno assorbe soprattutto la prima, mentre se lo sta trasportando assorbe soprattutto la luce infrarossa. In uno dei due bracci della “molletta” il saturimetro ha un emettitore di radiazioni luminose a diverse lunghezze d’onda, dal rosso agli infrarossi. Nell’altro braccio un sensore che misura la parte di radiazioni che attraversa il dito o il lobo che viene inserito tra i due bracci: maggiore è la quantità di radiazioni infrarosse assorbite, maggiore è la percentuale di ossigeno nel sangue, indicata da SpO2%.
L’ossigeno entra nel corpo attraverso i polmoni, ma se si hanno dei problemi respiratori quello che entra potrebbe passare nel sangue in misura minore del solito: è quello che succede ai malati di COVID-19 che hanno sviluppato la cosiddetta polmonite interstiziale. Dunque i saturimetri sono strumenti importanti per monitorare gli affetti da questa malattia: servono per diagnosticare o escludere un caso di polmonite quando un paziente ha altri sintomi che sembrerebbero indicarla.
La presenza dell’ossigeno nel sangue si esprime con una percentuale che indica la saturazione emoglobinica arteriosa. In condizioni normali tale percentuale è compresa tra il 95 e il 100 per cento: un valore compreso tra il 90 e il 95 per cento indica una presenza di ossigeno ridotta, ma è sotto il 90 per cento che bisogna preoccuparsi e, in caso di misurazione autonoma, avvertire un medico. In alcuni casi un basso livello di ossigeno si accompagna al respiro corto, ma non sempre: potrebbe anche non dare sintomi. Ai malati di COVID-19 in quarantena a casa i medici di famiglia forniscono dei saturimetri in modo che, misurando da soli il livello di ossigeno nel sangue, possano tenere monitorato il decorso della malattia e rilevare per tempo eventuali peggioramenti.
Come ha detto Richeldi, usare un saturimetro «è semplicissimo, anche più del termometro». Bisogna solo evitare di procedere con la misurazione quando si hanno le mani molto fredde.
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Quindi dobbiamo tutti comprare un saturimetro?
Durante il lockdown di marzo e aprile i saturimetri erano difficili da trovare, come le mascherine, e quindi era meglio evitare di acquistarli se non si era malati. Ora la situazione è diversa e, data l’attuale fase dell’epidemia, sia Richeldi che Silvestro Scotti, segretario generale nazionale della Federazione Italiana dei Medici di Famiglia (FIMMG), ne consigliano l’acquisto.
Scotti dà però due indicazioni aggiuntive: la prima è che i malati usino lo strumento seguendo le indicazioni del proprio medico di famiglia (ai suoi pazienti Scotti ha sempre chiesto di usarlo davanti a lui, nei video-consulti), la seconda è di evitare «psicosi da saturimetro» e di non usarlo se non si è malati. Anche perché pure un semplice pasto pesante potrebbe essere responsabile di una minore percentuale di ossigeno nel sangue, e sia un posizionamento errato della “molletta” che la presenza di smalto sulle unghie potrebbero causare una misurazione erronea.
È poi importante, aggiunge Scotti, che anche ora che i saturimetri sono tornati disponibili sul mercato è bene che lo stato continui a dotare i medici di famiglia di saturimetri da prestare ai pazienti malati a casa – come previsto da uno dei decreti di aprile, a seguito di una richiesta della FIMMG – perché per molti pazienti anziani, non abituati a fare acquisti online, può essere ancora difficile procurarsene uno.
Dove si compra e quanto costa un saturimetro
Nelle farmacie – anche quelle online, appunto – ma anche su altri siti di e-commerce, come Amazon, eBay o ePrice. I prezzi variano a seconda del produttore e del negozio, è comunque importante sapere che per l’uso domestico va benissimo uno strumento che costi all’incirca 30 euro. Una cosa utile da sapere se lo si cerca online è che i saturimetri sono chiamati anche pulsossimetri, mentre il nome inglese è oximeter. Un dato che si può andare a vedere per confrontare tra loro due modelli è la precisione delle misurazioni della SpO2%: il modello migliore è quello che dà un’incertezza minore. Ma come detto, per l’uso casalingo non serve spendere più di una trentina di euro in ogni caso.
L’Apple Watch 6 è anche un saturimetro?
In teoria dovrebbe avere anche questa funzione, ma a giudicare dalle recensioni non funziona bene come saturimetro, e lo stesso discorso vale per un altro nuovo dispositivo elettronico, il contapassi Fitbit Sense. Il giornalista del Washington Post Geoffrey A. Fowler li ha usati entrambi, misurandosi numerose volte la percentuale di ossigeno nel sangue. Nei test di confronto con un comune saturimetro che Fowler ha fatto con l’Apple Watch 6, i valori sono quasi sempre risultati diversi (quelli dell’Apple Watch davano risultati allarmanti in alcuni casi). Con il Fitbit Sense un vero confronto non era possibile, perché il contapassi rileva il dato sulla presenza di ossigeno nel sangue solo mentre si dorme e calcola una media notturna.
Il limite di entrambi i dispositivi è che fanno le loro misure dal polso, che si presta meno di un dito alla misura, dato che le radiazioni luminose devono fare un percorso più lungo. La Food and Drug Administration (FDA), l’agenzia governativa degli Stati Uniti che regola l’uso dei farmaci, non li considera dispositivi medici e infatti sia Apple che Fitbit hanno chiarito che non possono essere usati come tali.
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