In Cambogia si usano i ratti per trovare le mine
Vengono addestrati per molti mesi e sono più efficaci di cani e metal detector
In Cambogia ci sono milioni di mine inesplose che risalgono sia agli anni del regime dei cosiddetti “Khmer Rossi” – che nel 1975 instaurarono una delle dittature più violente del Ventesimo secolo – sia ai successivi conflitti interni nel paese. Le mine antiuomo sono un problema enorme per la Cambogia e ci sono moltissime organizzazioni che si adoperano per bonificare i molti campi minati che ancora ci sono. Per accelerare il processo di sminamento, negli ultimi anni, alcune organizzazioni hanno cominciato a usare anche i ratti, che se vengono addestrati a farlo sono in grado di individuare le mine in maniera più veloce ed efficace rispetto a cani e metal detector.
La Halo Trust, una grande organizzazione umanitaria che si occupa di sostenere la demilitarizzazione dei territori dopo la fine dei conflitti, ha calcolato che in Cambogia dal 1979 almeno 64mila persone sono state ferite e oltre 25mila hanno subito amputazioni a causa delle mine. Inoltre, secondo una recente indagine del Congresso degli Stati Uniti, in alcune zone del paese si troverebbero ancora numerose bombe inesplose che erano state sganciate dagli Stati Uniti durante la guerra del Vietnam.
Gli esperti hanno stimato che tra il 1975 e i primi anni Novanta nel paese vennero disposte più di cinque milioni di mine antiuomo. Non solo nei quattro anni della dittatura dei Khmer Rossi, ma soprattutto tra il 1985 e il 1989, dopo l’invasione della Cambogia da parte del Vietnam nel 1979. Pol Pot e gli Khmer Rossi si stabilirono in Thailandia, in una regione a ridosso del confine cambogiano, e da lì continuarono i loro attacchi contro le forze vietnamite in Cambogia. Per contenere questi attacchi, la nuova Repubblica popolare di Kampuchea costruì trincee, recinzioni e dispose milioni di mine lungo il confine con la Thailandia. La cintura di terra dove sorgevano queste barriere è ancora oggi una delle zone più minate del mondo.
Secondo quanto ha ricostruito The Conversation, ogni anno in Cambogia si verificano in media 100 incidenti dovuti alle mine. Sebbene i conflitti siano finiti da oltre 25 anni, le operazioni di sminamento sono lunghe e pericolose, pertanto il processo di bonifica è ancora tutt’altro che completato. Da qualche anno, però, il Cambodian Mine Action Center (CMAC) – una delle organizzazioni che si occupano di sminamento nel paese – ha trovato una soluzione più efficace per gestire la decontaminazione e iniziato a collaborare con la ong belga APOPO, che si occupa di sminamento con cani e ratti.
Con l’utilizzo dei ratti, nel giro di cinque anni il CMAC e APOPO hanno decontaminato con successo numerose aree delle province di Siem Reap, Preah Vihear e Oddar Meanchey, nel nord-ovest della Cambogia, e dichiarato sicuri oltre 19 milioni di metri quadrati di terre individuando oltre 47mila mine e bombe inesplose.
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I ratti, che appartengono alla specie dei cosiddetti ratti giganti africani, erano già stati impiegati con successo per sminare varie aree in Angola e Mozambico. Contrariamente ai metal detector, i ratti sono in grado di distinguere tra mine con ancora tracce di esplosivo e rottami metallici di altro tipo; inoltre si possono trasportare con facilità e mantenerli costa meno di quanto costi mantenere dei cani. A differenza dei cani, inoltre, i ratti sono abbastanza leggeri da poter passare su una mina senza attivare il meccanismo di esplosione. Un ratto può perlustrare un’area grande come un campo da tennis in 30 minuti, mentre una persona con un metal detector ci metterebbe quattro giorni per ispezionare la stessa area in sicurezza.
APOPO ha spiegato che l’addestramento di un ratto dura nove mesi. Nelle operazioni di sminamento, il ratto è legato a delle corde che vengono tenute da due sminatori; l’animale si muove in mezzo agli uomini, che camminano a distanza su porzioni di terra che sono già state dichiarate sicure. Quando odora l’esplosivo presente nelle mine, il ratto raschia il terreno: in questo modo, gli sminatori possono individuare la mina e il ratto ottiene una ricompensa, per esempio un pezzo di banana.
Il mese scorso l’organizzazione di beneficenza britannica People’s Dispensary for Sick Animals ha premiato un ratto per il suo contributo al processo di sminamento in Cambogia. Negli ultimi quattro anni questo ratto, chiamato Magawa, ha scoperto 39 mine e 28 ordigni inesplosi e ha «salvato e cambiato le vite di uomini, donne e bambini», ha detto durante la premiazione il direttore dell’associazione, Jan McLoughlin.