Per l’undicesima domenica consecutiva, in Bielorussia ci sono state manifestazioni per chiedere le dimissioni di Lukashenko
Per l’undicesima domenica consecutiva, decine di migliaia di persone hanno manifestato a Minsk, capitale della Bielorussia, e in altre città del paese per chiedere le dimissioni del presidente Alexander Lukashenko, al potere dal 1994 e accusato di brogli durante le contestate elezioni presidenziali dello scorso agosto. Sviatlana Tsikhanouskaya, leader dell’opposizione e principale sfidante di Lukashenko alle elezioni, ha detto che se entro le 23:59 di stasera il presidente non si dimetterà, domani inizierà lo sciopero nazionale. Lukashenko ha dato segnali che non intende rispettare l’ultimatum.
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Circa 200 manifestanti sono stati arrestati in tutto il paese, tra cui due giornalisti prima dell’inizio delle proteste. La polizia era schierata in tenuta antisommossa, era attrezzata con cannoni ad acqua e ha sparato dei proiettili di gomma in aria come avvertimento ai manifestanti che lanciavano pietre contro gli agenti. A Minsk tredici fermate della metro sono state chiuse ed è stata sospesa la rete internet.