Riprende – e finisce – il Sei Nazioni
In una Dublino in lockdown, l'Italia del rugby riprende il torneo da dove era stato interrotto a marzo, e sabato prossimo giocherà a Roma contro l'Inghilterra
Il Sei Nazioni di rugby interrotto lo scorso marzo riprenderà oggi pomeriggio, 230 giorni dopo l’ultima partita disputata, con Irlanda-Italia, recupero della penultima giornata inizialmente prevista il 26 febbraio. La partita si giocherà a porte chiuse all’Aviva Stadium di Dublino, lo stadio nazionale irlandese, nonostante il paese sia di nuovo in lockdown da mercoledì, giorno in cui le nuove misure restrittive decise dal governo sono entrate in vigore per sei settimane. Il rugby, tuttavia, potrà svolgersi perché considerato tra gli sport d’élite a cui è stato dato il permesso di continuare le proprie attività.
L’Italia allenata dal sudafricano Franco Smith aveva iniziato il torneo con una sconfitta netta a Cardiff contro il Galles (42-0), una più contenuta a Parigi contro la Francia (35-22) e una piuttosto deludente contro la Scozia (0-17) allo Stadio Olimpico di Roma davanti a 55.000 spettatori in uno degli ultimi grandi eventi a porte aperte tenutosi in Italia prima della pandemia. La partita contro la Scozia era anche l’unica dalla quale ci si poteva aspettare una vittoria, ma così non è stato. L’Irlanda, infatti, oltre a essere superiore in tutto, è ancora in corsa per la vittoria, così come l’Inghilterra, che sarà a Roma sabato prossimo per l’ultima e decisiva giornata. Acquisito l’ultimo posto anche in questa edizione – a meno di improbabili capovolgimenti – nelle ultime due partite l’Italia proverà a essere sufficientemente competitiva e sfrutterà le occasioni per far accumulare esperienza a un gruppo di convocati composto da cinque esordienti e soltanto due giocatori con più di 50 presenze internazionali.
La partita contro l’Inghilterra del 31 ottobre dovrebbe essere inoltre l’ultima con la Nazionale per l’ex capitano Sergio Parisse, il rugbista italiano più forte di sempre. È da un anno che Parisse – 37 anni, attualmente al Tolone – cerca di disputare la sua ultima partita con l’Italia, e per due volte non ci è riuscito. La prima occasione avrebbe dovuto essere la partita contro la Nuova Zelanda nella Coppa del Mondo in Giappone, incontro però annullato per gli effetti del violento tifone Hagibis. L’addio fu quindi posticipato all’ultima partita del Sei Nazioni 2020, a Roma contro l’Inghilterra, inizialmente prevista il 14 marzo e rinviata per la pandemia.
Per l’Italia gli impegni internazionali non finiranno con le ultime due partite del Sei Nazioni, come spiegato da Franco Smith: «Questo per noi è un inizio e una opportunità per creare una nuova cultura, con un gruppo allargato che andrà a formare la base per il futuro della Nazionale. Il lungo periodo che trascorreremo insieme in queste sei settimane di convivenza e lavoro ci aiuterà a conoscerci meglio e lavorare insieme per migliorarci». Per riorganizzare la stagione interrotta e stravolta dalla pandemia, la federazione mondiale ha infatti sostituito i test match autunnali con una nuova competizione, simile alla UEFA Nations League nel calcio: la Autumn Nations Cup.
Al nuovo torneo parteciperanno, oltre all’Italia, Inghilterra, Francia, Irlanda, Scozia, Galles, Georgia e Isole Figi. L’Italia giocherà il 14 novembre contro la Scozia, il 21 novembre contro le Isole Figi e il 28 novembre contro la Francia. Di queste tre partite, l’Italia dovrebbe giocare in casa le prime due, ma non si sa ancora in quali città. Contro la Francia giocherà invece a Parigi.