In Belgio sta andando molto male
Tra il 10 e il 16 ottobre c'è stata una media di circa 8.400 nuovi casi al giorno, con un aumento del 69 per cento rispetto alla settimana precedente
In Belgio la seconda ondata dell’epidemia da coronavirus sta andando sempre peggio. Il ministro della Salute Frank Vandenbroucke ha detto che il paese rischia di essere travolto da uno «tsunami» di contagi e ha definito la situazione del paese come «la peggiore di tutta Europa». Vandenbroucke ha detto che il governo riesce a controllare «con molta difficoltà» l’evoluzione dei contagi e che se continuerà ad aumentare il numero dei ricoveri per COVID-19 gli ospedali belgi dovranno rimandare le cure per i pazienti con altre patologie.
Attualmente i pazienti malati di COVID-19 ricoverati negli ospedali belgi sono 2.774, di cui 446 in terapia intensiva. Il numero dei contagi nelle ultime settimane è continuato ad aumentare e conseguentemente sono aumentati i ricoveri. Tra il 10 e il 16 ottobre c’è stata una media di circa 8.400 nuovi casi al giorno, con un aumento del 69 per cento rispetto alla settimana precedente. Tra il 13 e il 19 ottobre sono stati registrati mediamente circa 266 nuovi ricoverati al giorno, rispetto a una media di circa 200 della settimana precedente.
In Belgio dall’inizio dell’epidemia sono stati effettuati oltre 4,2 milioni di test, su una popolazione di circa 11 milioni e 400mila abitanti. Nell’ultima settimana sono stati effettuati più di 55mila tamponi e, dato preoccupante, sono risultati positivi il 15,3 per cento dei test, salendo dal 13,5 per cento della scorsa settimana. I contagi confermati nelle ultime due settimane ogni 100mila abitanti sono stati 816. In Italia la percentuale di positivi è passata dal 2,1 per cento del 2 ottobre al 9,4 per cento del 19, mentre i contagi registrati nelle ultime due settimane sono poco sopra ai 100 ogni 100mila abitanti.
Il Belgio, soltanto un mese fa, era stato citato dal segretario di Stato per la Salute e gli affari sociali del Regno Unito, Matt Hancock, come modello da seguire per affrontare la seconda ondata di contagi, dopo il calo che si era registrato ad agosto. Hancock aveva elogiato il modello belga delle cosiddette “bolle sociali”, piccoli gruppi di amici e familiari, separati tra loro, già sperimentato durante la prima ondata. Hancock aveva usato l’esempio del modello belga per convincere l’opinione pubblica britannica della necessità di introdurre la cosiddetta “regola del 6”, cioè il divieto di incontrare più di sei persone di diversi gruppi familiari.
I contagi in Belgio sono però tornati a salire a settembre in concomitanza con la riapertura delle scuole dopo le vacanze estive e la ripresa di tutte le attività produttive. Il 14 ottobre è stato registrato il numero più alto di nuovi casi giornalieri di contagio dall’inizio dell’epidemia: 10.932. Per cercare di fermare l’aumento dei contagi lunedì il governo ha imposto nuove restrizioni, come la riduzione del numero di persone ammesse alla bolla sociale a un solo “stretto contatto” al di fuori di una famiglia. Quattro ospiti, che si possono sostituire ogni due settimane, possono far visita in casa, ma rispettando il distanziamento fisico.
Inoltre da lunedì, e per quattro settimane, in Belgio tutti i bar e i ristoranti sono chiusi. La vendita di alcolici è vietata dopo le 20 ed è stato imposto il coprifuoco tra mezzanotte e le 5. Il nuovo primo ministro belga, Alexander De Croo, venerdì scorso aveva detto che la situazione nel paese era «più grave» di quanto non fosse a marzo prima del lockdown. Il governo sta intanto subendo forti critiche per quanto riguarda il suo sistema di tracciabilità dei contagi e soprattutto per il gran numero di persone che non riesce a effettuare i test e per tempi lunghi con cui arrivano i risultati. Lunedì il governo ha annunciato che le capacità di screening sarebbero state temporaneamente messe a disposizione prioritariamente ai pazienti sintomatici, dato che alla fine della scorsa settimana i laboratori avevano detto che non potevano più fronteggiare il flusso di test.
Secondo gli esperti, il Belgio non raggiungerà il numero massimo di infezioni da coronavirus prima della fine del mese di ottobre. Poi, secondo l’epidemiologo Pierre Van Damme, verso i primi giorni di novembre l’aumento dei casi si dovrebbe stabilizzare in conseguenza delle nuove misure restrittive che dovrebbero iniziare a funzionare.