Una canzone di Angel Olsen

Che è una ragazza molto indaffarata, ultimamente

(Matt Cowan/Getty Images for Coachella)
(Matt Cowan/Getty Images for Coachella)

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Il disco di Matt Berninger – uscito infine – a me piace molto: è un disco dei National che non vogliono svegliare i bambini. Qui su Spotify.
Il disco di Bruce Springsteen – che esce tra una settimana – a un primo ascolto mi pare un bel disco di un esordiente, se lo fosse, oppure un disco di Springsteen fatto mescolando tutti gli ingredienti precedenti dei suoi dischi con la E Street Band. Sembra continuamente di averlo già sentito (con qualche eccezione, certo), e non è una cosa sgradevole, anzi.
(l’ultima volta che ho notato nelle ripetitività nel repertorio recente di Springsteen è diventata come se avessi bestemmiato al Grande Fratello Vip)
Vent’anni fa morì Julie London, di gran fascino e gran voce.

Mr. Lonely
Le ultime cose che sappiamo di Bobby Vinton sono che ha avuto una forma abbastanza seria di fuoco di sant’Antonio e si è ritirato in Florida, dove però dice di non stare male. Ha 85 anni.
Nel 1963 era un giovane crooner – quel genere Frank Sinatra, Tony Bennett, per farla facile – e andò fortissimo la sua versione di Blue velvet; dalla fine del 1964 poi ebbe un successone anche Mr. Lonely, che si era scritto da sé ed era uscita già due anni prima con minori attenzioni. Però nel 1965 gli americani iniziarono a combattere in Vietnam, e la storia del soldato solo e triste divenne molto attuale.
Now I’m a soldier, a lonely soldier
Away from home through no wish of my own
That’s why I’m lonely, I’m Mr. Lonely
I wish that I could go back home

Dopo ne sono state fatte diverse cover, la più creativa – e di meritato successo – delle quali è del 2005, di Akon, rapper senegalese-americano di eclettici impegni. Ora ce n’è invece una versione nella colonna sonora del film nuovo di Miranda July, altrettanto eclettica regista americana. È eterea, nebbiosa, molto notturna, e la canta Angel Olsen, di cui avevo accennato qualcosa qualche giorno fa. Ha 33 anni, è di St. Louis, e negli anni scorsi si è guadagnata grandi ammirazioni nel campionato “cantautrici americane”. Ora ha fuori un po’ di tutto: un disco nuovo, questa partecipazione alla colonna sonora, e una canzone messa su Instagram nel tempo libero che avevo linkato appunto qualche giorno fa.

Ma torniamo senz’altro a Mr. Lonely, come diremmo in radio (programmazione notturna), occupando con queste chiacchiere il tempo della “testa” iniziale: e addormentandoci malinconicamente beati, soli o no che siamo.
Letters, never a letter
I get no letters in the mail
I’ve been forgotten, yes, forgotten
Oh, how I wonder, how is it I failed


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