Un derby di Milano difficile da immaginare
Il primo Inter-Milan disputato di fatto a porte chiuse in 111 anni di storia potrebbe dire qualcosa di significativo sull’incidenza dei contagi tra le squadre
Il primo derby milanese della nuova stagione di Serie A maschile si gioca sabato sera a San Siro, davanti a non più di mille spettatori invitati: di fatto a porte chiuse per la prima volta in 111 anni di confronti tra le due squadre. Precederà di un giorno il derby femminile, in programma domenica all’ora di pranzo al centro sportivo del Milan a Gratosoglio, periferia sud di Milano. Capitano entrambi nelle prime giornate di campionato, quando ancora tutto è aperto e i rapporti di forza non sono ancora definiti. Nel caso del derby maschile, tuttavia, Inter-Milan potrebbe dire qualcosa di significativo sull’incidenza dei contagi tra le squadre del campionato.
Nelle ultime settimane, sia Inter che Milan hanno infatti riscontrato complessivamente una decina di positività al coronavirus tra i loro giocatori, molte delle quali rimangono tali a distanza di giorni. Questo ha privato entrambe, seppur in modo diverso, di giocatori che in un modo o nell’altro avrebbero fatto parte dell’incontro.
L’Inter ha il maggior numero di giocatori positivi tuttora in isolamento, ma ha anche una rosa ampia per far fronte alle assenze mantenendo alto il suo livello medio. In difesa sono indisponibili Alessandro Bastoni e Milan Skriniar, che contro il Milan avrebbero potuto giocare titolari. L’assenza dell’inglese Ashley Young priverà gli esterni di uno dei giocatori più utilizzati nelle rotazioni a partita in corso, mentre a centrocampo mancheranno due giocatori di sostanza come Roberto Gagliardini, sempre titolare, e Radja Nainggolan, finora utilizzato come riserva. Oltre a questi non sarà della partita nemmeno Ionut Radu, il secondo portiere.
Il Milan è stato tra le prime squadre di Serie A a riscontrare positività tra i suoi giocatori, motivo per il quale ha giocato le prime partite della stagione in una situazione di emergenza, avendo a disposizione una rosa meno ampia rispetto a quella dell’Inter. Da alcuni giorni, però, ha iniziato a recuperare gli indisponibili: Zlatan Ibrahimovic, positivo il 24 settembre, è risultato negativo una settimana fa ed è potuto ritornare in squadra. Rimangono positivi il collaboratore tecnico Daniele Bonera e i difensori Leo Duarte e Matteo Gabbia: sono soltanto due assenze, ma complice l’infortunio di un altro difensore, il Milan si trova con solamente due centrali disponibili, Simon Kjaer e Alessio Romagnoli, con quest’ultimo rientrato da poco da un infortunio. Non sarà della partita nemmeno l’attaccante Ante Rebic, infortunatosi a Crotone nella penultima giornata.
Prevarrà quindi l’Inter, nonostante abbia più assenze, grazie alla profondità di una rosa ampliata strategicamente nella finestra estiva di calciomercato, o il Milan, che non vince un derby dal 2016, ma è forte del ritorno del suo giocatore più influente, Zlatan Ibrahimovic, del minor numero di giocatori in isolamento e delle difficoltà mostrate fin qui dalla difesa dell’Inter schierata senza tutti i suoi titolari?
Nell’ultimo derby, disputato lo scorso febbraio, le due squadre si presentarono al completo: la partita finì con una grande dimostrazione di forza dell’Inter, che segnò quattro gol soltanto nel secondo tempo rimontando i due subiti nel primo. Gli equilibri di quella partita furono probabilmente spostati in parte anche dal tifo di 75.817 spettatori — in grande maggioranza interisti — che nel secondo tempo “accompagnarono” la rimonta, come spesso si è visto da entrambe le parti nella storia del derby di Milano, e come non potrà accadere sabato.
– Leggi anche: Il modo in cui vediamo la Serie A cambierà ancora