Come sta andando l’udienza di Amy Coney Barrett per la Corte Suprema
La giudice nominata da Donald Trump ha eluso tutte le domande su aborto, sanità e diritti, e conta su una maggioranza solida a suo favore
Martedì la Commissione giustizia del Senato degli Stati Uniti ha tenuto il secondo giorno di udienze per la ratifica della nomina della giudice Amy Coney Barrett alla Corte Suprema. Barrett, che è stata scelta dal presidente Donald Trump soltanto pochi giorni fa, dopo la morte della giudice progressista Ruth Baden Ginsburg, è una cattolica conservatrice che potrebbe spostare a destra l’orientamento politico della Corte per decenni.
La conferma di Barrett è data quasi per scontata. I Repubblicani hanno la maggioranza in Senato e il New York Times, per esempio, ha scritto che la sua conferma alla Corte Suprema è “un risultato quasi certo”. Anche per questo, l’opposizione sta cercando di usare l’udienza soprattutto per avvantaggiarsi politicamente in vista delle elezioni del 3 novembre, presentando Barrett come la giudice che rimuoverà diritti e conquiste importanti come la legalizzazione delle interruzioni di gravidanza e l’Affordable Care Act, il cosiddetto “Obamacare”, cioè la legge voluta da Barack Obama per estendere la copertura sanitaria a milioni di americani che prima non l’avevano.
La sessione di mercoledì è durata quasi 12 ore, e uno degli elementi più notevoli sono stati i tantissimi tentativi di Barrett – tutti riusciti – di evitare di rispondere su questioni specifiche. Dall’aborto alla sanità al razzismo ai diritti civili al controllo delle armi da fuoco, i Democratici hanno tentato più volte di attribuire alla giudice una posizione precisa, e lei si è sempre rifiutata dicendo di non avere «un’agenda predefinita».
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Questa non è una pratica inusuale. Da decenni, durante le udienze in Senato i nominati alla Corte Suprema evitano di esprimere opinioni circostanziate su temi che poi potrebbero diventare oggetto di giudizio. L’ultimo nominato che espresse opinioni dure e controcorrente durante un’audizione, il giudice Robert H. Bork proposto dall’allora presidente Ronald Reagan, è stato anche l’ultimo giudice la cui ratifica fu rigettata dal Senato, nel 1987.
Ma l’evasività di Barrett in questo caso è particolarmente significativa perché il presidente che l’ha nominata, Donald Trump, ha detto più volte di avere certe aspettative nei confronti della Corte Suprema. Trump ha detto negli ultimi tempi che senz’altro, a suo parere, l’elezione di novembre sarà contestata, e che «conta sulla Corte Suprema» per «dare un’occhiata» ai risultati. Inoltre nel 2015 Trump scrisse su Twitter che se fosse diventato presidente “le mie nomine giudiziarie faranno la cosa giusta” sull’Obamacare.
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Sulla questione elettorale, Barrett si è rifiutata di ricusare se stessa da eventuali giudizi che potrebbero riguardare il risultato del voto, come era stato ipotizzato qualche giorno fa. Rispondendo alle domande del democratico Chris Coons, ha detto però: «Non consentirò di essere usata come una marionetta per decidere quest’elezione».
L’unico tema su cui Barrett ha espresso un’opinione, seppure limitata, è l’aborto. Rispondendo alla senatrice democratica Amy Klobuchar, ex candidata alle primarie, la giudice ha detto che non considera “Roe v. Wade” come un “super-precedente”, cioè una questione giudiziaria così certa e assodata che è praticamente impossibile rimetterla in discussione (anche in questo caso, però, Barrett ha usato una formula molto involuta). “Roe v. Wade” è la sentenza che nel 1973 protesse il diritto delle donne ad abortire in tutti gli Stati Uniti, superando le legislazioni dei singoli stati, e che i gruppi più conservatori da decenni cercano di eliminare.
Uno dei temi più trattati durante l’udienza, però, è stato l’Affordable Care Act, anche perché la Corte Suprema, una settimana dopo le elezioni, dovrà esprimere un giudizio che potrebbe invalidare la legge. Il senatore repubblicano Lindsey Graham, che presiede la commissione, ha dedicato gran parte del suo discorso introduttivo a criticare l’Obamacare. Kamala Harris, senatrice democratica e candidata alla vicepresidenza con Joe Biden, durante il suo intervento ha trascorso molti minuti a parlare di Obamacare prima di rivolgere la prima domanda a Barrett. La giudice ha detto di non essere pregiudizialmente contraria all’Affordable Care Act, ma anche in questo caso ha evitato di esprimere una posizione chiara.
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In generale, le domande dei senatori repubblicani sono state benevole e gli interventi molto elogiativi. Graham ha definito Barrett «una delle persone più qualificate della sua generazione». A un certo punto, il senatore John Cornyn ha chiesto alla giudice di mostrare a tutti il suo blocco note, senza scritte, per mostrare che Barrett stava affrontando la lunga udienza senza prendere appunti. «È davvero notevole», ha commentato.