Il campionato di calcio francese è nei guai
La società che ha acquistato i diritti televisivi della Ligue 1 in un accordo senza precedenti ora vuole rivedere le cifre per via della pandemia, e intanto non paga
Tra i maggiori campionati di calcio europei, quello francese è quello che ha subìto di più gli effetti della pandemia. La decisione di interrompere definitivamente l’ultimo campionato ad aprile, in controtendenza rispetto a tutti i campionati europei concorrenti, non ha impedito a Paris Saint-Germain e Lione di disputare una Champions League più che soddisfacente, ma ha gravato sul bilancio del calcio professionistico nazionale, già frenato da una dimensione piuttosto provinciale dalla quale fatica ad uscire.
Dopo l’interruzione dello scorso aprile, Canal Plus e beIN Sports, le due emittenti che detenevano i diritti del campionato, avevano infatti deciso di non pagare l’ultima rata della stagione pari a circa 152 milioni di euro. Le parti avevano poi trovato un accordo riparatorio per il versamento di circa la metà delle somme pattuite, soluzione che però ha ugualmente privato i club di prima e seconda divisione di una grossa parte della fetta più importante dei loro introiti, quella legata ai diritti televisivi.
Si era ipotizzato che la lega avesse fermato definitivamente la stagione per pianificare nel miglior modo possibile quella successiva, la prima dopo un nuovo accordo televisivo sottoscritto con la società spagnola Mediapro dal valore di 780 milioni di euro a stagione per tre anni, il più remunerativo di sempre per il calcio francese. Insieme alla vendita dei “pacchetti” televisivi secondari, la lega professionistica francese avrebbe dovuto incassare complessivamente oltre 1 miliardo a partire dalla nuova stagione, gran parte dei quali destinati a sostenere le perdite delle squadre.
Di recente, però, Mediapro ha chiesto di rinegoziare i termini del contratto e per questo non ha effettuato il pagamento della rata da 172 milioni di euro previsto entro lo scorso 5 ottobre. Secondo i piani attribuiti dalla stampa francese al gruppo spagnolo – che è sostenuto dal fondo d’investimento cinese Orient Hontai – Mediapro non sarebbe riuscito a rivendere in tempo i diritti acquistati come aveva preventivato al momento dell’accordo, trovandosi costretta a creare in fretta e furia un canale per trasmettere autonomamente le partite.
Secondo Jaume Roures, amministratore delegato di Mediapro, l’accordo è stato sottoscritto prima che gli effetti della pandemia colpissero il calcio europeo, e per questo, in un contesto completamente differente, il suo gruppo ha chiesto l’abbassamento della quota annuale di 780 milioni. Entro il 17 ottobre la lega dovrà però distribuire ai club la rata che non è stata pagata: secondo L’Équipe il versamento verrà coperto da un prestito, che però creerà altro debito.
Il ministro dello Sport francese, Roxana Maracinenu, ha chiesto che il contratto venga rispettato così come è stato sottoscritto, mentre il presidente della lega professionistica Vincent Labrune – presidente del Marsiglia dal 2011 al 2016 – ha richiesto un indennizzo al governo per i mancati incassi delle biglietterie negli ultimi mesi pari a circa 215 milioni di euro, che a questo punto potrebbero essere concessi dallo stato come “salvagente” per il campionato nel caso Mediapro dovesse ottenere il ribasso del contratto televisivo. Secondo il Sole 24 Ore, Mediapro sarebbe inoltre tra le società interessate ai diritti televisivi della Serie A per i prossimi anni.