Perché QAnon va forte in Germania
La teoria complottista di estrema destra nata negli Stati Uniti sta guadagnando un certo seguito: c'entra anche la pandemia ma non solo
Alle manifestazioni cosiddette “no mask” che si sono tenute a Roma negli ultimi due mesi, qualcuno ha notato persone con cartelloni e bandiere che inneggiavano al presidente statunitense Donald Trump, e riferimenti nei discorsi a reti di politici pedofili e satanisti. Sono alcuni degli ingredienti fondamentali di QAnon, la più grande teoria del complotto nata negli ultimi anni, che dagli Stati Uniti sta raccogliendo seguaci anche in altri paesi, compresi quelli europei: in Germania in particolare va molto forte, ha raccontato il New York Times.
Può sembrare strano, visto che le origini e i temi fondativi di QAnon sono molto americani, ma in realtà la teoria contiene elementi – dai riferimenti al filantropo ungherese George Soros o alla famiglia di banchieri Rotschild, tutti di origine ebraica – che la avvicinano ad altre teorie cospirazioniste europee. La pandemia da coronavirus, poi, ha accelerato la diffusione di QAnon fuori dagli Stati Uniti, raccogliendo le insofferenze presenti un po’ ovunque riguardo alle misure restrittive, ai lockdown e rafforzando le credenze antiscientifiche secondo cui il virus non sarebbe reale o sarebbe stato creato artificialmente (entrambe teorie false).
In breve, quando si parla di “QAnon” ci si riferisce a un complesso di teorie complottiste di estrema destra secondo cui all’interno del “deep-state” – cioè tra i funzionari politici legati alla politica tradizionale – esiste una cospirazione contro il presidente Donald Trump. Questa cospirazione servirebbe a impedire che Trump smascheri un network internazionale di satanisti pedofili – elemento già presente nella nota teoria del PizzaGate – formato da membri dell’establishment finanziario internazionale, da produttori e attori di Hollywood, da leader del Partito Democratico, tra cui Hillary Clinton e Barack Obama, ma anche dalla famiglia Bush.
– Leggi anche: Cos’è QAnon, la teoria del complotto più diffusa nella politica americana
Il nome “QAnon” deriva da un post pubblicato nell’ottobre del 2017 sulla piattaforma per la condivisione di immagini anonime 4chan, la prima a diffondere la nuova teoria del complotto. L’autore del post, nominato semplicemente Q, sosteneva di essere un importante funzionario dell’amministrazione Trump. Da allora “Q” ha più volte diffuso dei messaggi ai suoi seguaci utilizzando 8kun, un’altra piattaforma anonima: secondo chi crede nella teoria complottista, questi messaggi contengono aiuti utili a decifrare i comportamenti e i tweet di Trump e permettere ai suoi sostenitori di aiutarlo nella sua missione.
La popolarità di QAnon in Germania è cominciata intorno alla fine di febbraio, quando nel paese cominciò l’operazione Defender Europe 20, una enorme esercitazione militare che vide coinvolte migliaia di soldati americani nell’ambito della NATO. Sui social tedeschi, qualcuno iniziò a sostenere che l’operazione fosse in realtà un tentativo di Trump di “liberare” la Germania dalla cancelliera Angela Merkel, il cui governo ha tassi di approvazione molto alti. Al contrario, il principale partito di estrema destra Alternativa per la Germania (AfD) è in crisi da tempo, dopo alcuni buoni risultati elettorali qualche anno fa.
La diffusione di QAnon in Germania ha sorpreso anche la politica. «Sono rimasto sconvolto: sembrava una cosa americana, ma sta trovando un terreno fertile qui» ha detto al New York Times Patrick Sensbur il parlamentare della CDU, il partito di Merkel. A determinarne il successo, secondo il data scientist Josef Holnburger, è stato il fatto che gli influencer e i gruppi sui social di estrema destra tedeschi abbiano promosso attivamente le teorie di QAnon. Ma se questo è successo un po’ ovunque – dai Balcani al Nord Europa al Regno Unito, dove ci sono state proteste legate al gruppo in venti città diverse – in Germania QAnon ha fatto leva su alcuni aspetti antichi e sedimentati della cultura popolare. Nel neonazismo tedesco le teorie sui “complotti giudaico-massonici” sono sempre state popolari, e la forma in cui sono proposte da QAnon le ha rese capaci di attrarre sostenitori fuori dalle frange più estremiste.
«È la versione del 21esimo secolo dell’accusa del sangue [un’antica leggenda antisemita]. L’idea di una cospirazione delle élite globali è profondamente antisemita: “globalista” è una parola in codice per “ebrei”» ha detto al New York Times Miro Dittrich, esperto dell’estrema destra della Amadeu Antonio Foundation di Berlino. I colori e i simboli che identificano QAnon spesso non sono esplicitamente nazisti o fascisti, ha spiegato Stephan Kramer, capo dell’intelligence dello stato della Turingia: «Questo gli dà accesso a un pubblico molto più ampio nella società tedesca, dove tutti si credono immuni al nazismo per via della storia nazionale».
I sostenitori di QAnon sono molto eterogenei, e una gran parte non crede a tutte le teorie che compongono la piattaforma del movimento, né sostengono l’utilizzo della violenza. Questo è diventato ancora più vero negli ultimi mesi, quando QAnon ha raccolto antivaccinisti, negazionisti del coronavirus, persone contrarie alle mascherine e che in generale credono che la pandemia sia stata esagerata e usata per introdurre limitazioni della libertà non giustificate.
Secondo Dittrich, i follower dei gruppi e profili legati a QAnon sui social tedeschi sono oltre 200mila, anche grazie ai post e alla propaganda di personaggi popolari su internet come Xavier Naidoo, ex giudice della versione tedesca di “American Idol”, oppure lo chef vegano Attila Hildmann. Il più grande canale Telegram associato a QAnon in Germania, Qlobal Change, ha 123mila follower, e conta 18 milioni di visualizzazioni su YouTube. La condivisione sui social delle teorie di QAnon però potrebbe essere fortemente rallentata da qui in avanti, visto che pochi giorni fa Facebook ha deciso che cancellerà tutte le pagine e i gruppi legati al movimento.
Secondo Foreign Policy, la Germania «sta perdendo la battaglia contro QAnon», per due motivi tra loro collegati: perché esiste una rilevante parte della popolazione che non crede ai media tradizionali (che in Germania sono mediamente più affidabili e autorevoli, per esempio, di quelli italiani), e anche perché il paese è più indietro di altri nel regolamentare bufale e hate speech sui social network.
Ma se in Germania QAnon sta raggiungendo anche fasce di popolazione in teoria lontane dall’estrema destra, chi sta facendo attiva propaganda per il movimento nel paese fa spesso parte di gruppi neonazisti. È il caso di Jürgen Elsässer, direttore della rivista Compact, classificata come estremista dall’intelligence tedesca e che ha dedicato i suoi ultimi numeri alla teoria del complotto. Da un lato Elsässer ha detto al New York Times di non credere alle storie sulle reti di politici satanisti e pedofili, e di considerarle più come delle allegorie. Dall’altra, ha aggiunto, secondo lui QAnon è un tentativo di «strutturare un’opposizione politica nell’era dei social media» e potrà avere un ruolo nel modo in cui l’estrema destra si riorganizzerà dopo la pandemia da coronavirus.