Il futuro dei Conservatori britannici è Rishi Sunak?
Fino a pochi mesi fa era praticamente sconosciuto, oggi è il politico più popolare del suo partito e a molti piace perché è diverso da Boris Johnson
Nel gennaio 2018, da poco rieletto parlamentare, Rishi Sunak fu nominato Sottosegretario parlamentare per il Governo locale, uno degli incarichi meno rilevanti che esistono nei governi britannici. Oggi, meno di due anni dopo, Sunak, è ministro dell’Economia, è il politico Conservatore più popolare nel Regno Unito – anche più del suo capo Boris Johnson – e il suo nome è così noto da essere finito sui manifesti della più grande catena di pub del paese. Di lui, da qualche tempo, si parla come del futuro leader del partito Conservatore e come di un politico moderno e radicalmente diverso da Johnson; il suo opposto.
Rishi Sunak ha 40 anni, è sposato e ha due figli. È nato a Southampton; suo padre e sua madre sono di origini indiane, ma nacquero rispettivamente in Kenya e in Tanzania e si trasferirono nel Regno Unito negli anni ’60.
Sunak ha studiato a Oxford, poi a Stanford e per diversi anni dopo la laurea ha lavorato nella finanza: come analista a Goldman Sachs e poi in diversi hedge fund. Questi lavori lo avevano già arricchito, ma nel 2009 le sue condizioni economiche sono ulteriormente migliorate dopo il matrimonio con Akshata Murthy, che possiede un’azienda di moda, dirige un fondo di investimenti ed è figlia del sesto uomo più ricco dell’India.
Nel 2015 Sunak si è candidato per la prima volta ed è stato eletto parlamentare in una circoscrizione del nord dell’Inghilterra. Fa parte del partito Conservatore già da quando era ragazzo ed è considerato molto competente e brillante. Quando lo scorso febbraio Boris Johnson lo scelse come nuovo Cancelliere dello scacchiere (il ministro dell’Economia), però, lo fece sperando di rimpiazzare l’allora ministro Sajid Javid con qualcuno di più malleabile. Sunak era tutto sommato un politico molto giovane e inesperto, per certi versi uno sconosciuto: come molti altri ministri del governo, sembrava essere stato scelto principalmente per la sua capacità di rimanere nell’ombra di Johnson. Dopo la sua nomina, il Financial Times scrisse che fino a quel punto Sunak aveva fatto carriera “senza lasciare traccia“, sia in politica che nella finanza, e che nessuno sapeva davvero che ministro sarebbe stato.
Il suo mandato da ministro, tuttavia, è iniziato come nessuno si sarebbe potuto immaginare: nel mezzo di una pandemia e di una crisi economica come non se ne erano mai viste prima. E dai mesi del lockdown in poi, Sunak è riuscito a lavorare con grande efficienza, approvando misure straordinarie mai viste prima e riuscendo a far funzionare tutto. Mentre il suo governo veniva criticato per una gestione estremamente caotica dell’epidemia – Johnson stesso sottovalutò molto i rischi del coronavirus, prima di ammalarsi lui stesso – Sunak è stato elogiato anche all’estero per il modo in cui ha gestito gli aiuti economici per lavoratori e attività commerciali, riuscendo a far sì che venissero ricevuti da quasi tutti quelli che ne avevano bisogno e in tempi brevi.
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È stato sottolineato come il lavoro di Sunak sia probabilmente stato facilitato dal fatto che il suo ministero sia storicamente uno dei più efficienti del governo; ma quasi tutti riconoscono a Sunak quantomeno la capacità di aver saputo gestire una macchina molto complessa, facendosi venire anche qualche idea.
Una delle iniziative introdotte dal suo ministero per aiutare la ripresa del settore della ristorazione prevedeva sconti del 50 per cento nei ristoranti che sceglievano di aderire (e che venivano rimborsati successivamente dal governo).
Il progetto si chiamava “Eat Out to Help” (“mangia fuori per aiutare”), ma è stato comunemente ribattezzato “Rishi Dishes”, “I piatti di Rishi”. Una riduzione dell’IVA che ha permesso sconti sul prezzo delle birre nei bar è stata pubblicizzata da JD Wetherspoon – la più grande catena di pub britannici – con manifesti che parlavano di “Sunak’s Specials”, “Offerta Sunak”, ed elogiavano il ministro.
L’Economist e il Times, che nelle ultime settimane si sono occupati dell’inattesa popolarità di Sunak, hanno scritto che le cose potrebbero presto cambiare, quando il suo ministero dovrà affrontare il grosso debito che le misure economiche straordinarie hanno generato. «È facile essere popolare quando dai soldi alla gente», ha scritto l’Economist «è più complicato esserlo quando devi toglierglieli». Il piano di aiuto al reddito dei lavoratori introdotto durante il lockdown è stato da poco sostituito con un sistema molto meno generoso ed è probabile che in futuro Sunak sarà costretto ad alzare le tasse. «Ha mostrato molta competenza» ha detto di lui l’importante politico Conservatore Andrew Mitchell, ma «il vero test per un ministro dell’Economia è far quadrare i conti».
La popolarità di Sunak, scrivono i giornali, non è però cresciuta solo tra gli elettori, ma anche dentro al partito Conservatore, dove sono molto apprezzate la sua competenza e il suo modo di fare. Sunak è considerato per forma e sostanza l’opposto di Johnson. Il primo ministro è un politico noto per i suoi modi sopra le righe, per essere molto caotico e per lo scarso interesse che sembra mostrare per i dettagli e gli aspetti tecnici della politica. Sunak è una persona dai modi affabili e gentili, molto quieta, e un politico organizzato, che studia a fondo le questioni di cui si occupa e può parlarne con grande precisione.
A molti politici Conservatori, Sunak sta piacendo per come si sta opponendo ad alcuni piani di Johnson per la gestione dell’epidemia – nelle ultime settimane si è per esempio opposto alla possibilità di un nuovo lockdown –, altri hanno apprezzato il suo pragmatismo nella gestione delle trattative su Brexit, di cui è stato uno dei sostenitori. Privatamente, ha scritto il Times, Sunak è stato tra i ministri che stanno spingendo Johnson a trovare un compromesso con l’Unione Europea per limitare i danni all’economia. Dove Johnson, anche dentro al partito, ha sempre cercato di essere una figura polarizzante, Sunak si è presentato come un unificatore.
Al momento nessuno dentro al partito sta pensando a un cambio di leadership: Johnson ha vinto da poco le elezioni e ha ancora il sostegno di molti parlamentari. Sunak stesso, in qualche occasione, ha provato ad allontanare i discorsi sul suo futuro politico, elogiando pubblicamente Johnson. Quest’ultimo, scrivono i giornali, non è particolarmente felice della popolarità del suo ministro, che però, come ha scritto il Times, in mezzo a una crisi economica e dopo pochi mesi dalla nomina è di fatto “impossibile da licenziare”.