Forse torneremo a volare con aerei supersonici
Alcune aziende americane stanno lavorando a jet per voli di linea che superano la velocità del suono e una ha appena presentato un prototipo, ma ci sono molte difficoltà
Boom Supersonic è una startup americana il cui obiettivo è tornare a costruire aerei passeggeri supersonici, a quasi vent’anni dalla dismissione del Concorde. Mercoledì, Boom ha presentato XB-1, il suo primo prototipo, che per ora non è un aereo passeggeri: assomiglia più che altro a un caccia militare e può trasportare soltanto il pilota. Ma grazie a questo prototipo Boom intende sviluppare tecnologie nuove che, secondo l’azienda, nel giro di una decina d’anni potrebbero dimezzare la durata dei voli. Altre aziende, oltre che la NASA, stanno lavorando a progetti simili e sembra plausibile che di qui a qualche anno i jet supersonici potrebbero tornare a essere usati come aerei di linea. Ci sono però ancora molte difficoltà di carattere tecnico, economico e ambientale.
Gli aerei supersonici sono velivoli capaci di superare la velocità del suono. Come è noto, non è la prima volta che qualcuno tenta di avviare un programma commerciale usando jet supersonici: lo fecero Air France e British Airways con il Concorde, il primo jet supersonico di linea, che fece il suo primo volo nel 1976 ma fu dismesso nel 2003. Nel 2000 ci fu un grave incidente: un Concorde si schiantò a terra poco dopo il decollo dall’aeroporto di Parigi Charles de Gaulle e morirono 113 persone. Tre anni dopo Air France e British Airways, anche a causa della riduzione del numero dei passeggeri dovuta all’incidente, valutarono che il programma non fosse economicamente sostenibile e lo interruppero.
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Boom Supersonic è stata fondata nel 2014 da Blake Scholl, ingegnere appassionato di aviazione ed ex manager ad Amazon, dove si è occupato di pubblicità. Scholl ha messo assieme un team di veterani provenienti dalle grandi compagnie dell’aviazione e ha raccolto decine di milioni di dollari semplicemente presentando la sua idea agli investitori, prima ancora di cominciare la costruzione di un prototipo. A oggi, Boom ha raccolto 200 milioni di dollari, e presto potrebbe annunciare un nuovo round di investimenti. L’idea di Scholl, in sintesi, è che grazie agli avanzamenti tecnologici degli ultimi vent’anni non soltanto è possibile creare un jet supersonico civile sicuro ed economicamente sostenibile, è anche possibile renderlo più accessibile al pubblico. Scholl sostiene che un biglietto andata e ritorno Londra-New York per viaggiare sul suo jet costerà 5.000 dollari, più o meno quanto costa oggi un biglietto in classe business. Per la stessa tratta, sul Concorde si spendevano 12 mila dollari, che aggiustati all’inflazione oggi corrispondono a 20 mila dollari circa.
Ovviamente, la caratteristica principale del nuovo jet supersonico sarebbe la velocità: Overture dovrebbe arrivare a viaggiare a Mach 2.2, cioè a 2.300 chilometri all’ora, trasportando 55 passeggeri (poi potrebbero diventare di più). Boom stima che la tratta Londra-New York, che di solito richiede sette ore di viaggio, durerebbe tre ore e mezza. La tratta Los Angeles-Sydney passerebbe da 15 ore a 6 ore e 45 minuti.
Le innovazioni tecnologiche che secondo Boom dovrebbero consentire di far ripartire un programma di jet supersonici civili sono numerose, come ha notato Bloomberg. I motori sono molto più efficienti di quelli che erano a disposizione dei progettisti del Concorde. Inoltre, i nuovi jet saranno costruiti in fibra di carbonio e non in alluminio, e questo renderà il velivolo più leggero e più facile da costruire.
Nelle immagini create al computer, Overture sembra simile al vecchio Concorde, ma c’è una differenza molto evidente: nel Concorde, la parte anteriore della fusoliera, appuntita, era semovibile grazie a un meccanismo complicato: durante il volo era tirata su, per rendere il jet aerodinamico, mentre durante decollo e atterraggio era abbassata, per consentire ai piloti di vedere la pista. Con i nuovi jet non c’è più bisogno di questo meccanismo: la punta rimane sempre all’insù, e i piloti manovrano con un sistema di telecamere e grazie ai computer di bordo.
Un’altra differenza importante riguarda la possibilità di usare software per fare simulazioni del design dei nuovi jet anziché usare il tunnel del vento, come successe con il Concorde. A Bloomberg, Scholl ha detto che per il Concorde furono fatti decine di test nel tunnel del vento, ciascuno dei quali richiedeva sei mesi di tempo e milioni di dollari.
XB-1 è una versione ridotta di Overture. Può ospitare soltanto il pilota, e inizialmente sarà usato per test a terra. Se i test a terra andranno bene, a partire dal 2021 sarà fatto volare e questo permetterà agli ingegneri di definire la progettazione di Overture. XB-1 utilizza tre motori J85-15 progettati da General Electric per essere montati sui jet militari, e può arrivare a una velocità di Mach 1.3. Overture, invece, avrà motori progettati con Rolls-Royce. Secondo le previsioni dell’azienda, se i test sul prototipo vanno secondo i piani il progetto di Overture potrebbe essere completato nel giro di qualche anno. Crisi da coronavirus permettendo, nel 2026 potrebbero cominciare i voli di prova e nel 2029 ci saranno i primi voli commerciali.
Queste tempistiche sono il primo problema per Boom. Al momento della fondazione, Scholl disse che avrebbe avuto i suoi jet pronti per i voli di prova entro il 2017, e che i primi passeggeri commerciali avrebbero potuto volare nel 2020. Boom, dunque, è indietro di circa un decennio, ma secondo Marco Trombetti, imprenditore tecnologico italiano e investitore in Boom Supersonic, è normale che questi progetti ingegneristici molto ambiziosi subiscano dei ritardi: «I ritardi di Boom mi preoccupano quanto gli annunci di Elon Musk», dice, ricordando come anche il CEO di Tesla abbia una lunga storia di promesse mantenute con anni di ritardo, ma come questo non gli abbia impedito di raggiungere il successo. Diverse compagnie aeree, come Virgin Atlantic e Japan Airlines, hanno già fatto ordini per decine di velivoli supersonici costruiti da Boom.
Boom non è l’unica azienda attiva sul tema. Altre due compagnie americane, Aerion e Spike Aerospace, hanno in programma di produrre jet supersonici per trasportare passeggeri, e poi c’è la NASA. Assieme a Lockheed Martin, storico fornitore militare, l’agenzia spaziale americana sta progettando un velivolo supersonico per trasportare passeggeri, che si chiama X-59 QueSST, dovrebbe cominciare i voli di prova nel 2022 e ha una caratteristica fondamentale: rispetto alla media dei jet supersonici, è relativamente silenzioso.
Il rumore è un altro dei problemi storici dei velivoli supersonici, che avendo motori molto potenti sono più rumorosi dei normali aerei di linea. Soprattutto, quando un jet supera la velocità del suono produce un boato enorme e spaventoso, a cui è difficile abituarsi: ancora pochi giorni fa quando un caccia militare ha superato la velocità del suono sopra Parigi per qualche minuto i cittadini hanno temuto un’esplosione. Per questa ragione alcuni paesi come gli Stati Uniti hanno vietato agli aerei di volare a velocità supersonica sopra al loro territorio: questa fu un’altra delle ragioni dell’insuccesso del Concorde, perché ridusse di molto le tratte possibili. Le cose però potrebbero cambiare: nel 2018 il presidente americano Donald Trump ha firmato una legge in cui invita l’autorità federale che si occupa di aviazione a valutare l’eliminazione del divieto. Tutte le startup del settore, inoltre, stanno studiando tecnologie per rendere i loro jet più silenziosi.
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Il volo supersonico ha anche altri problemi, di costi e di impatto ambientale: per andare così veloci, si consuma molto carburante e si inquina molto di più, e la questione è tanto più sensibile in un momento in cui, prima della pandemia, le conseguenze ambientali dei voli aerei erano un tema molto dibattuto. Inoltre, il carburante è la principale voce di spesa per le compagnie aeree, e di solito ammonta tra il 20 e il 35 per cento dei costi operativi.
Uno studio del 2018 dell’International Council on Clean Transportation (ICCT), una no-profit, sostiene che un jet supersonico potrebbe bruciare tra le cinque e le sette volte più carburante rispetto a un aereo di linea. In un volo tra Londra e New York, il consumo di carburante sarebbe di circa 600 kg per passeggero, il doppio del consumo per un normale passeggero in classe business e tra le sei e le otto volte il consumo per un normale passeggero in classe economy. Questo significa che un volo andata e ritorno tra San Francisco e Tokyo costerebbe 1.400 dollari per passeggero soltanto di carburante, contro i 360 dollari dei passeggeri business dei normali voli di linea. Inoltre, l’ICCT stima che le emissioni di CO2 aumenterebbero del 70 per cento e quelle di monossido di azoto del 40 per cento.
La compagnie che si occupano di voli supersonici ritengono che questi dati non siano corretti e assicurano che le nuove tecnologie nei motori e nelle miscele dei carburanti rendono i consumi più efficienti e sostenibili. Boom ha promesso l’anno scorso che i suoi test con XB-1 saranno carbon neutral, cioè a emissioni zero (non è chiaro come questo possa avvenire, però) e che il programma supersonico di Overture sarà sostenibile dal punto di vista ecologico.