La Corte di giustizia dell’UE ha deciso che la legge ungherese approvata per chiudere l’università di George Soros è incompatibile con le leggi europee
La Corte di giustizia dell’Unione Europea ha stabilito che la legge ungherese sulla limitazione delle università straniere è incompatibile con il diritto comunitario. Ha dunque accolto il ricorso proposto dalla Commissione europea.
Approvata nel 2017 dal governo semi-autoritario di Viktor Orban, di fatto era stata pensata per impedire alla Central European University (CEU), un’università fondata e gestita dal miliardario e filantropo ungherese George Soros, di continuare ad operare nel paese. La legge chiedeva a tutte le università straniere – come di fatto è la CEU – di avere anche una sede nel loro paese di origine (gli Stati Uniti, per la CEU) e rendeva necessario allo stesso scopo un accordo tra il paese di provenienza e il governo ungherese. La modifica aveva causato la prima espulsione di una università da un paese dell’Unione Europea. Nel 2018, dopo l’approvazione della legge, la CEU aveva spostato parte dei suoi corsi a Vienna, in Austria.
La CEU – fondata da Soros con lo scopo di promuovere la democrazia nei paesi dell’ex blocco sovietico – è considerata una delle più importanti istituzioni universitarie dell’Ungheria e dell’Est Europa. Da tempo proprio per i suoi legami con Soros era diventata bersaglio di duri attacchi (peraltro velatamente antisemiti, date le origini ebraiche di Soros) da parte del governo di Orban e dell’estrema destra in tutta Europa.