I jet privati vanno forte
Negli Stati Uniti sono sempre più utilizzati, anche da chi non ne aveva mai preso uno prima: c'entra anche il coronavirus
Prendere un aereo oggi richiede qualche attenzione in più rispetto a prima e può scoraggiare chi teme la diffusione dei contagi da coronavirus, in aeroporto come a bordo. È anche per via dell’ampia riduzione dei voli operati dalle compagnie aeree di linea che ultimamente negli Stati Uniti è cresciuto l’utilizzo dei jet privati, su cui si può prenotare un posto – come si farebbe con un normale aereo – o che possono essere noleggiati interamente per un viaggio privato. A detta delle compagnie che offrono questo servizio, volare con un jet privato riduce molto la possibilità di essere contagiati rispetto a un viaggio su un normale aereo; inoltre, su alcune tratte non è nemmeno più costoso di quanto si pagherebbe per viaggiare su un normale volo di linea.
Gli aerei sono luoghi chiusi e potenzialmente molto affollati, dove il virus si può diffondere con grande facilità – così come i terminal aeroportuali, dove di solito si passano almeno un paio d’ore, tra code ai controlli e operazioni di imbarco. Tra le altre cose, i jet privati volano anche in aeroporti piccoli e poco frequentati. Hanno dimensioni ridotte e ospitano al massimo qualche decina di persone; per questa ragione sono più veloci da sanificare, le operazioni di imbarco durano meno, e sarebbe anche più semplice gestire il tracciamento dei contatti qualora si verificasse un contagio a bordo.
Una delle ragioni per cui negli ultimi mesi i jet privati hanno guadagnato sempre più popolarità negli Stati Uniti è che l’offerta delle società di noleggio si può adattare alle esigenze dei passeggeri e, secondo quanto ha ricostruito CNN, per alcune tratte ha anche un costo competitivo.
Il prezzo di un volo su un jet privato varia in base alla durata della tratta e a quanti posti ha il jet, oltre che al modello di aereo, ai costi dell’equipaggio e alle tasse aeroportuali. La maggior parte delle società di noleggio di jet privati calcola un preventivo personalizzato in base alle necessità dei passeggeri e alla disponibilità degli aerei, e peraltro consente di organizzare voli anche poche ore prima della partenza. Per esempio, è possibile prenotare un posto su un jet che effettua una certa tratta, condividendolo con altre persone, o noleggiare l’intero aereo per un costo chiaramente più alto, ma si può anche prenotare il cosiddetto volo a vuoto (“empty leg”): in questo caso si viaggia su un aereo senza altri passeggeri che è diretto verso l’aeroporto da dove ripartirà, e per questa ragione si risparmia anche il 75 per cento. In più, alcune compagnie offrono appositi programmi di iscrizione, per esempio pacchetti di 40 o 60 ore di volo, che consentono di risparmiare ancora di più in caso di utilizzo ricorrente del servizio.
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CNN ha scritto che un posto su un charter operato dalla compagnia JSX per un volo a corto raggio, come quello da Burbank (a nord di Los Angeles) a Las Vegas – che distano circa un’ora di volo – costa 100 dollari (circa 85 euro), praticamente il costo di un biglietto con tariffa base con una normale compagnia aerea. Un posto su un volo di tre ore da New York a Miami con un jet operato dalla compagnia BLADE costa invece 2.400 dollari (poco più di 2mila euro), mentre un volo diretto sulla stessa tratta con Delta o American Airlines in prima classe può costare anche 1.500 dollari (circa 1.250 euro), ma generalmente costa molto meno.
Per dare un’idea dei prezzi del noleggio di un intero jet, invece, con Air Charter Service si spende dai 4mila ai 5.500 dollari all’ora (circa 3.400 – 4.700 euro) nel caso di un jet da 4-6 posti, e dagli 11mila ai 20mila dollari all’ora (circa 9.400 – 17mila euro) per un jet che può portare fino a 19 persone. In media, noleggiare un jet intero per un viaggio da un capo all’altro degli Stati Uniti costa circa 35-40mila dollari (circa 30-35mila euro).
Quando le distanze aumentano, aumentano anche i prezzi. Volare con un charter privato da 16 posti di EvoJets da Londra a New York (circa 8 ore di volo) può costare fino a 87mila dollari (75mila euro); andata e ritorno dalle stesse città con un jet di PrivateFly costano più di 143mila dollari (circa 123mila euro). Prezzi evidentemente proibitivi per i passeggeri abituati a viaggiare sui voli di linea.
Un’analisi commissionata dalla società di consulenza di aviazione Argus, citata dal New York Times, però, ha paragonato i dati del weekend dello scorso 4 luglio – il Giorno dell’Indipendenza – con quelli dell’anno precedente. Negli Stati Uniti, il paese col numero più alto di jet privati e il maggior traffico di voli charter, nei giorni a cavallo del 4 luglio moltissimi statunitensi viaggiano per fare visita ai familiari: quest’anno il traffico delle normali compagnie di linea è calato del 75 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre il traffico dei jet privati è aumentato del 5 per cento.
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Anche in Italia operano diverse compagnie con cui è possibile prenotare un posto su un charter – cioè un aereo non adibito a servizi di linea – o noleggiare un intero jet. Con Lunajets, per esempio, noleggiare un Embraer Legacy 650 che porti 6 persone dall’aeroporto di Mosca Vnukovo a Olbia, in Sardegna, costa circa 28mila euro, quattro volte tanto un viaggio per 6 persone in prima classe con le compagnie aeree di linea, facendo una simulazione su Expedia.
In Italia i numeri del traffico di jet a noleggio non sono paragonabili a quelli degli Stati Uniti, e nel periodo della pandemia da coronavirus non c’è stato un particolare incremento dell’utilizzo del servizio. Una nota compagnia di noleggio charter che opera in Italia ha fatto sapere che a causa della chiusura delle frontiere nella fase critica della pandemia ha riscontrato una diminuzione di richieste di almeno il 20-25 per cento rispetto allo scorso anno. Se il traffico non è aumentato, si è però allargata la platea di chi richiede il servizio: nella maggior parte dei casi, i nuovi clienti erano persone che dovevano rimpatriare o far tornare familiari da altre nazioni, oppure aziende che dovevano far rientrare i propri dipendenti dall’estero.
Globeair, società che opera anche in Italia, ha detto di aver osservato negli ultimi mesi un incremento del 67 per cento di nuovi clienti, che secondo quanto ha raccontato erano persone che volavano abitualmente in prima classe o in business class sugli aerei di linea. Anche Sentient Jet, negli Stati Uniti, ha detto al New York Times che più del 50 per cento delle 8mila ore volate dai suoi jet nel giugno del 2020 erano state acquistate da persone che viaggiavano su jet privati per la prima volta. A detta di Globeair, oltre che per la comodità, la maggior parte dei suoi nuovi clienti sceglie di viaggiare coi jet per ridurre il rischio di infezione ed evitare il contatto con gli oltre 700 punti che in media si toccano su un aereo di linea durante un volo.